venerdì 4 giugno 2010

Divagazioni insulse, su desideri intangibili

"Allora avvampa dentro di me un desiderio selvaggio di sentimenti forti e spettacolari una rabbia contro questa vita piatta sfumata, normale e sterilizzata, e una voglia folle di fracassare qualcosa, non so, un magazzino o una cattedrale o me stesso di commettere pazzie temerarie di strappare la parrucca ad un paio di idoli venerati di fornire a qualche scolaro ribelle il desiderato biglietto per Amburgo, di sedurre una ragazzina o di torcere il collo a qualche rappresentante dell'ordine borghese del mondo."H.Hesse-Il lupo della steppa".

Ecco più o meno questo spiegherebbe le mie improvvise turbe mentali, che come lampi a ciel sereno divampano e rendono la felicità dell'attimo ancor più fugace di quello che in realtà potrebbe essere.
Si perchè la mia soddisfazione, a causa di un'insoddisfazione cronica, non è mai totale, ma tende sempre ad un qualcosa d'indefinibile, che non saprei nemmeno descrivere, al semplicemente "Qualcos'altro", qualcosa di diverso, il non adesso.
E perchè dunque ritrovarmi ogni volta a voler quello che non è?
Non ha senso voler il nulla, non ha senso idealizzarlo, pensare che proprio lui, nella sua indefinibile ma totale assolutezza, sul cavallo bianco risolverebbe tutto il livore di una vita passata a ricercarlo.
La soluzione c'è, e si trova nell'apprezzare il singolo momento come irripetibile miracolo, non vi sarà mai la stessa luce lo stesso odore la stessa voce lo stesso giorno; apprezzare il fatto che tutto scorra nel bene e nel male può aiutare, apprezzare ciò che uno possiede senza voler quello che hanno gli altri, pwerchè quello che abbiamo è frutto del nostro agire, del nostro sudore, del nostro cammino.
Una volta un ragazzo mi disse: "Io sto bene così, anche se la mia libertà di parola è minore della tua, anche se guadagno un terzo di quello che guadagni tu, e sto bene perchè ogni singolo giorno combatto per quello in cui credo".
Quindi traendo le fila:
-io credo in nulla
ma da domani cercherò di trovarmi il mio scopo (detto che chissà il mio domani quale sarà!)

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