giovedì 26 agosto 2010

l'unica ammucchiata è la tua

Che bello, aprire il giornale e vedere che in prima pagina, il botta e risposta del premier e del leader dell'opposizione è:
"Basta con le ammucchiate!"
"Le uniche ammucchiate, qui son le tue"
Ahhh è una vera gioia, un tripudio retorico, un labor limae sublime che rende unico e speciale il nostro paese.
Un paese nel quale la religione è la furbizia, la priorità è il non esser soli, o almeno non apparire tali, la legge è l'inganno.
Così è bello, è questo quello che te la fa apprezzare, e non sto parlando da vera snob, quale poi nella realtà sono, che sputa sul proprio paese, in maniera inconscia ed ignorante.
O meglio, ignorante si, non conosco "il tutto", inconscia no, visto che cerco nei limiti imposti dalla mia mente, di tenermi aggiorata su tutto o quasi quello che mi circonda.
Si lo vedo che ci son paesi nei quali si sta molto peggio, si lo so che esiston censure e proibizioni che soffocano non solo l'individuo nella sua unicità, ma riescono a far marciare intere società all'inyterno di ranghi strettissimi, dove l'individuo finisce col perdersi, sciogliersi in un anonimato afono, privo d'idee, di cultura, privo dell'ego.
Ma può questo giustificare, quindi, la rovina di un paese senza nulla muovere?
No non può.
Non può, perchè il microcosmo formato da ognuno di noi rifletterà lo sfascio del macrocosmo che ci circonda.
Le relazioni fittizie, bugiarde di comodo somiglieranno al patto di Ribbentropp più che a idilli d'amore romantico.
La cultura sarà trash, dal momento che la spazzatura ormai è la cosa che ci circonda soffocando il miracolo che ci sta intorno.
Tutto diverrà un accontentarsi, un silenzio mposto dall'abulia, si perchè chi mai avrà voglia di urlare-"No, non ci sto, non mi va"-quando nessuno sarà in grado di capire il proprio scopo.
E così ci si trova soli, stufi, inspiegabilmente stanchi delle persone, o forse soltanto disinteressati.
Incredibile da dirsi, dal momento che la curiosità è il motore della vita, l'unica che può darle un senso.

giovedì 19 agosto 2010

C'è sempre un però

C'è sempre un però nella vita di tutti quelli che mi circondano.
Tutti nessuno escluso(a parte Loop).
Sono felice, però non vorrei far quello che faccio.
Amo la mia ragazza, se non fosse per quella distanza che ci divide.
Son contento del mio lavoro, però ogni mattina mi viene l'impulso di licenziarmi all'istante.
Allora io mi chiedo:"SDeve esser per forza così?"
La perfezione e la soddisfazione, non possono convivere nella vita di una persona, se non per un solo piccolo istante, a volte non coglibile a causa della rotilante routine che ci circonda?
Spero vivamente di no.
Non ne ho più voglia di sentirmi dire:"Tu sei sola ed insoddisfatta, perchè non scendi a compromessi con niente e con nessuno!"
Si è vero io son una persona insoddisfatta, ma almeno, i periodi nei quali son stata felice, erano privi di però, non ho mai detto lo adoro, però non mi piace la tal cosa!No mai, riesco a vivere il momento senza però, piuttostosono infelice, l'importante è che sia infelicità o felicità totale.
Al momento è totale apatia.
perchè?
Beh, ci sono mille fattori in ballo, i soliti:
lavoro
vita di coppia
città natale
Ai quali si vengono ad aggiungere
incomprensione delle dinamiche sociali
sgomento davanti al comportamento di alcune persone.
Ebbene come testimone generazionale del ventunesimo secolo, mi vedo incapace di comprendere il perchè, all'interno di compagnie, più o meno coese, possano insorgere invidie su cose inesistenti, talmente forti da impedire alla gente di preoccuparsi della propria vita, come singola strada maestra da costruire giorno per giorno, senza porsi la solita ingenua ed infantile questione: "Ma chi arriverà primo?"
Ma primo dove?come?Perchè?
Cosa potrebbe cambiare nella mia vita, se mi costringessi a pensare a tutto il mio percorso con:
Cavolo, mi son fidanzata prima io, no lei, allora io mi sposo prima, faccio un figlio prima, MUOIO PRIMA?"
Cosa dovrebbe accedere?
Sicuramente mi perderei tutte le mille sfumature che differenziano la mia vita da quella altrui, non sono uguale a nessuno, e nulla quindi si ritiene comparabile.
Se la Iena (che sarei io) pur comprendendo benissimo che l'individualismo ad una certa età, non solo è stucchevole, ma pure frustrante, decide, però -scusate-qui ci sta- di continuare a vivere divertendosi e facendo la pazza single venticinquenne, perchè è conscia, che questa demenza peterpaniana(concedetemi il neologismo cacofonico-meraviglioso)non potrà avere lungo termine, perchè dovrebbe essere additata quale strega e perseguitata per questo da amici e parenti (chiaramente non i migliori)che cercano con ogni raggiro di portarla sulla retta viA?
(Lo so il periodo è lungo, contorto e ridondante)
se nonè adesso sarà domani o dopo, ma arriverà purtroppo il momento in cui la mia libertà verrà ad incrociare la libertà di qualcuno, e non vorrò mai aver rimpianti, o dover dire ai miei figli:"Belli i miei
ventanni peròòò, se avessi conosiuto vostro padre qualche anno dopo..."
Nooo, noooo, nooo mai e poi mai meglio l'uovo oggi o la gallina domani?
Il problema non sussiste se ho l'uovo oggi vuol dire che ho pure na gallina da qualche parte che me l'ha fatto, e se me n'ha fatto uno ci sarà pure il fratello ed io ho la botte piena ed il marito ubriaco.
Forse l'ubriaca, son solo e soltanto io , in questop frangente, ma vabbè!
A conclusione di questo sproloquio , che non vuol portare a nulla, se non all'abolizione del però, vi dico..."Prendete e ...", no scherzavo, non volevo cadere nel blasfemo:
"Viviamo troppo poco per poterci permettere di misurare la nostra esistenza, con quella altrui, nopn solo è una perdita di tempo, ma è pure insensata, dal momento che siamo totalmente diversi anche nell'anatomia che ci rende simili, quindi invece di dire però qui però lì, cercate di soddisfare anche le piccole necessità, senza porvi troppi se e ma.
Concludo chiedendomi il perchè di questa predica a voi pubblico immaginario.
Mah, nelle Catilinarie, l'arduo responso profetico.
no mai,

mercoledì 21 luglio 2010

Non scrivo più

Non scrivo più, non so perchè, leggo gli altri mi vengono idee nuove e poi non riesco a tirar giù righe interessanti.
Non capisco lascio le chiavi nel quadro della macchina,la lascio aperta e me ne vado, completamente senza senso, come se fossi innamorata, ma cercando di reprimere il sentimento nella paura, come al solito di non esser corrisposta, ma di trovare uno davanti a me che preso da solitudine pensi:"No, non chamerò un amico, non leggerò un libro, chiamo la Iena, che sicuramente accorrerà al mio capezzale e poi si vedrà"
Bo è sempre stato così, e allora io vi dico mi metto un vestito carino mi trucco mi lego i capelli e mi metto i tacchi dorati, pure io potrwei assomigliare ad una principessa metropolita, pure io riuscirei a far innamorare qualcuno, o meglio, m'innamorerei di me stessa, come Narciso, mirandomi nel riflesso di una vetrina, e sbattendo il naso nell'ennesimo abbaglio.
Ma si ma va bene così, chi non risica non rosica, devo tentare e seandrà male almeno non avrò il rimpianto di non aver provato.
L'elmo ce l'ho la spada pure, e come Leonida scenderò in campo.
Senza fermare il emico che in Via S mi tedia, passandomi davanti col solito ghigno, no, non mi freghi, lo so quanto pericoloso tu sia, ti ho ucciso nei pensieri, tu mi hai uccisa nella vita, ma alla fine vincerò io, perchè riuscirò a fidarmi di nuovo delle persone.
Questo post lo dedico a Loop che mi ha ispirata col suo post

mercoledì 9 giugno 2010

Visioni


Si, capita a tutti di aver voglia di cambiamento, di pulizie in casa.
Io, per esempio, almeno una volta al mese cambio la disposizione dei mobili e mi sento come catapultata in un altro appartamento , un’altra vita, cambio aroma, cambio lampadine, le tende, le sposto da una finestra all’altra e rimango spaesata, se potessi farei pure la tinta ai gatti.
Incredibilmente, buttando via miriadi di cianfrusaglie, stipate a mò di installazioni, nello sgabuzzino, ritrovo trofei di felicità, disgrazie, viaggi….
Accatasto, subito fuori, tutta una serie di sacchetti, pacchettini, carte regalo, valigie mai disfatte, calzini perduti in buchi neri, che poi smisterò in lavatrice o andranno beatamente a finire nel cassonetto della “rumenta” come si dice a Zena.
Ebbene ieri, in questo fervente tran-tran, durante il quale nascosta al buio dei pensili, lanciavo in cucina tutto ciò che mi capitava sotto mano, imprecando per la sua inutilità, mi son riscoperta a pensare non solo alla mia inguaribile confusione mentale, che, come dice mio padre, si riflette in tutto ciò che mi circonda, ma purtroppo ho dovuto, pure, constatare che a nulla è servita l’immersione in quel mondo d’inutilità, perché ad oggi la confusione, continua a regnare sovrana, beatamente, e deridendomi, per l’inutile spesa di tempo.
Madida di sudore, puzzolente come una foca monaca in vacanza nel Sahara, ed impolverata come un minatore ucraino, ho iniziato a riempire l’ascensore dei mille sacchi della spazzatura creati nel pomeriggio…ma… ecco che sento il vicino di sopra uscire, e da brava coinquilina, gli grido: “Vuoi un passaggio?”non valutando che il mio lurido aspetto avrebbe potuto schifare, non poco, lo sprovveduto.
“In fin dei conti è quello di sopra, il marito di quella di sopra, che importa!”-
E invece no, destino infame, “Scendo subito” mi rispose, e come un mercurio Giottesco, è arrivata una visione che non solo mi tramortì, ma mi fece accasciare sui cuscini di immondizia schierati dietro di me.
“Ma Ciao!” sei il mio vicino?oddio e da quando? Perché non lo sapevo?????
Chiaramente e palesemente persa nei suoi occhi verdi e per questo, probabilmente, derisa non son riuscita a proferir parola, a domanda risposi,”EHHH SII”(chissà che mi chiese!). Della discesa agli inferi, con ascensore, però ricorderò solamente il fisico aitante, l’abbronzatura da Baywatch,gli immensi occhi smeraldo, l’orecchino brillante, i capelli neri e ricci ed un nome, il più bello e soave.
A volte pure alle single incallite quanto me capita di vacillare!

venerdì 4 giugno 2010

Divagazioni insulse, su desideri intangibili

"Allora avvampa dentro di me un desiderio selvaggio di sentimenti forti e spettacolari una rabbia contro questa vita piatta sfumata, normale e sterilizzata, e una voglia folle di fracassare qualcosa, non so, un magazzino o una cattedrale o me stesso di commettere pazzie temerarie di strappare la parrucca ad un paio di idoli venerati di fornire a qualche scolaro ribelle il desiderato biglietto per Amburgo, di sedurre una ragazzina o di torcere il collo a qualche rappresentante dell'ordine borghese del mondo."H.Hesse-Il lupo della steppa".

Ecco più o meno questo spiegherebbe le mie improvvise turbe mentali, che come lampi a ciel sereno divampano e rendono la felicità dell'attimo ancor più fugace di quello che in realtà potrebbe essere.
Si perchè la mia soddisfazione, a causa di un'insoddisfazione cronica, non è mai totale, ma tende sempre ad un qualcosa d'indefinibile, che non saprei nemmeno descrivere, al semplicemente "Qualcos'altro", qualcosa di diverso, il non adesso.
E perchè dunque ritrovarmi ogni volta a voler quello che non è?
Non ha senso voler il nulla, non ha senso idealizzarlo, pensare che proprio lui, nella sua indefinibile ma totale assolutezza, sul cavallo bianco risolverebbe tutto il livore di una vita passata a ricercarlo.
La soluzione c'è, e si trova nell'apprezzare il singolo momento come irripetibile miracolo, non vi sarà mai la stessa luce lo stesso odore la stessa voce lo stesso giorno; apprezzare il fatto che tutto scorra nel bene e nel male può aiutare, apprezzare ciò che uno possiede senza voler quello che hanno gli altri, pwerchè quello che abbiamo è frutto del nostro agire, del nostro sudore, del nostro cammino.
Una volta un ragazzo mi disse: "Io sto bene così, anche se la mia libertà di parola è minore della tua, anche se guadagno un terzo di quello che guadagni tu, e sto bene perchè ogni singolo giorno combatto per quello in cui credo".
Quindi traendo le fila:
-io credo in nulla
ma da domani cercherò di trovarmi il mio scopo (detto che chissà il mio domani quale sarà!)

lunedì 31 maggio 2010

Donne, donne, donne






Ci son quelle belle, brutte, oche ed intelligenti, ci distinguiamo però dal genere maschile, non solo per sagacia, quanto per non esser per nulla affiatate tra di noi.
Si perché l’essere femminile, più che a coalizzarsi con l’amica di sempre, preferisce farsi il compagno della cara amica, o ocheggiarci tanto per passare il tempo ed avere almeno per una volta il brivido di sentirsi più “FICA”.

Donna ULTRAA

Quella che va tutte le domeniche allo stadio grezza anche quando molto bella, deve stare sempre al centro dell’attenzione, nel bene e nel male, e quando non lo è , avendo paura che le si rubi la scena, si coalizza con il vostro compagno, cercando per lo più tra una birra e l’altra di farsi imfilare la lingua in bocca, per poi dirvi: “Ma, è stato lui, non ha resistito al mio fascino!”
Ruba, saccheggia, tiranneggia e cerca in tutti i modi di farsi ben volere da voi e dai poveri ultras, in realtà non è sicura di se, ma continuerà a sostenere che in voi risieda una sorta di invidia nei suoi confronti.

Pregi: è di compagnia, soprattutto se in programma ci son marachellate
Difetti: Non riesce a star lontana dagli uomini, non deve mai esser detronizzata, o messa da parte, racconta bugie è una vipera e fa solo ciò che è nel suo interesse.

venerdì 14 maggio 2010

UN MILIONE


UN MILIONE
Che piange per Tommy
Che fa il ballo dello specchietto
Che ascolta la Bettina
Che ha vinto il PBM ed è Sinatra
Che ascolta Brunetta alle 7
Che compra il libro di Marco
Che mostra il cartello dell’orgoglio
Che va a far benzina gridando a quello che cambia l’olio: “A colacioooneeee”
Che canta il il corto ed il nasone tutta la mattina
Che va a Milano e va sotto la radio a gridare o capitano, mio Capitano
Che adora Pizza Mitch e Squalo
Che ormai si affeziona anche a Fargetta
Che se non si sveglia con 105 non è un bel giorno
Che si riconosce per la strada e ci si saluta
Perché noi siamo una grande famiglia, grazie Marco, ti ascoltavo anche dalla Russia, dal Belgio, in vacanza, anche quando avendo il turno di notte, alla mattina dovrei dormire e invece metto la sveglia