martedì 16 febbraio 2010

DIAPOSITIVE IN AUTOBUS


Ad esser sinceri la passione per la guida sportiva nel traffico, ma soprattutto una spiccata propensione per l’accidia, da tempo mi avevano fatto abbandonare i comodi sedili dell’autobus,vere e proprie poltroncine da sala cinematografica d’poca, come se ancora vi fossero i sedili di legno(purtroppo rimpiazzati dalla plastica) sulle quali: accompagnati nel tragitto da ultramoderni lettori mp3 o più semplicemente da libri si diventa spettatori di spettacoli folkloristici e tragicomici che ad ogni corsa si rinnovano e cambiano a seconda dei personaggi coinvolti.
Si potrebbe immaginare una rappresentazione che tenga conto solo di uno dei capisaldi dettati da Aristotele: l’unità di luogo – l’autobusche racchiude un vero e proprio microcosmo.
E allora compare la vecchina bisbetica col fazzoletto legato intorno alla testa ed il bastone, che alle 7 del mattino già stanca del peso dei suoi anni si trascina nervosamente aggrappandosi agli appigli, ma soprattutto ai puzzolenti ed ingombranti zaini degli studenti sempre “maleducati”che schiamazzando la lezione del giorno e gridando commenti cercano di sopire l’ansia dell’interrogazione; si fanno avanti poi tutti coloro che fanno parte della sfera degli impiegati, impiegatucci piegati sotto il peso di probabili ore piccole spese a chattare per trovare l’amare o a guardare le olimpiadi che poi saranno argomento preponderante delle discussioni che si terranno davanti alle immancabili macchinette del caffè che salvano il lavoratore dal maldischiena da scrivania ma soprattutto dalla noia e dalla cecità accompagnandolo all’avvelenamento o ben che vada alla classica ulcera da inserimento di bevanda chimica non meglio identificabile, ma chiamata da tutti ormai per abitudine Caffè…della macchinetta, a volte caffè maledetto, mangiasoldi di una caffeina, non funzioni mai, ti spacco ti rovescio, ti uso come posacenere…povero!
Ma tornando all’autobus lo spettatore poi si trova di fronte alla segretaria femme fatale: la Greta Garbo dell’ufficio, colei che sale sull’autobus portando con sé profumi esotici che ammaliano gli impiegatucci che iniziano a sognare, lei con il cappottane ingombrante, tintinnante di bigiotteria truccatissima, quasi perfetta se non fosse per quel brufolo scoperto, le unghie laccate e la borsa piena di segreti…chissà nella valigia che pregiatissimi cambi porterà si chiede il pensionato che recandosi alle poste per ritirar l’agognata pensione a stento riesce a non perder la dentiera ammirando le curve della donna e sussurrando all’amico..”eh la Gina ai miei tempi veniva in ufficio così, e a una così non si può dir di nooo eh e infatti me la son sposata..sai non ero mica un brutto giovanotto!”
E se invece di guardar all’interno rivolgessimo gli occhi all’esterno?il finestrino è un vero schermo:
Rai uno: il manager incallito in preda ad una crisi di nervi col telefono in mano sbraita dal finestrino contro un pedone perché?cacchio gli ha attraversato davanti col verde chiaro, lui sgommava pensando al brunch delle 10 il pranzo delle 12 l’aereo delle 16 l’incontro hot con la segretaria nel mezzo
Rai 2:motociclista fa slalom gigante e vince la multa per aver oltrepassato la linea gialla…eh ma non si fa dai lo sanno tutti insomma i motociclisti a Genova imperano!
Rai3:Segretaria, più ricca di quella in bus, con specchietto in mano cerca di mettersi il rimmel senza sbavare, non ha prezzo con mastercard
Rete4: Il faccione di Luca ti dice che “Grazie a Burlando TU PROPRIO TU domani troverai un lavoro!(IO, Proprio IO?Luca sei sicuro?non mi sembri molto sveglio sai!)
Canale5:Oddio una vecchia fa segno al bus di fermarsi ma il bus va dritto verso l’infinito applicando la prima regola di geometria: una retta va sempre all’infinito
Italia1: Lo studente tamarro per eccellenza sulla moto da cross derapa in curva proprio davanti alla tipa che lo aspetta sbavando
Insomma se non ve ne foste mai accorti le prossime volte invece di affannarvi create le mille e una storia da autobus!

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