sabato 20 febbraio 2010

Piccolo inciso sullo stop al traffico domenicale vs fashionweek Milano





Eh si cari voi Domenica 28 Febbraio nella maggior parte dei comuni del Nord è previsto lo stop delle auto per preservare, almeno per un giorno, dallo smog il povero cittadino, che ad onor del vero è il primo che fa di tutto per utilizzare la macchina il più possibile, anche se è la prima causa di stress da:
- parcheggio
- traffico
- guasti
- incidenti…
Si perché l’italiano medio come minimo possiede una macchina e se potesse la userebbe anche in vece di ascensore per salire e scendere di piano nel proprio palazzo col solo proposito di chiedere un pizzico di sale al vicino!
Ma non è il povero cittadino colui che si lamenta di questa presa di posizione, no sono gli stilisti che non possono proprio immaginarsi una Milano-fashionweek priva di mini con gli interni creati apposta per l’occasione, limousines chilometriche dai vetri fumeès che celano occhiali neri e blocchetti d’appunti, e suv Mercedes dalle quali scendono modelli ospiti giornalisti etc..
Il quesito che si pone quindi il Jet-set è:

JS: “Uhè figa, Non per cattiva volontà, ma provate voi a coprire tutti gli appuntamenti quando,in certe giornate, le sfilate da vedere sono 18. Come lo facciamo muovere tutto quel carrozzone di 15 mila persone che trasmigra fra la Fiera e il centro storico, con puntate tra la Porta Venezia di Dolce&Gabbana, la Porta Romana di Miuccia Prada e la Porta Genova di Giorgio Armani?”-“non è mica plausibile!”

Senza nulla togliere a nessuno ma dei creativi della moda come fanno a trovarsi spaesati?
Dovrebbe essere lo sprone per far diventare di tendenza andare in bicicletta per esempio(son diventati di tendenza pure gli occhiali di Lapo…) e invece no, si lamentano ed esigono mezzi avveniristici .
La soluzione che il comune di Milano ha trovato per tutelare il Made in Italy è far circolare soltanto i “modaioli, che sicuramente con i loro suv moltiplicheranno le polveri sottili annullando lo sforzo di tutti.
Certi che la causa prima del crollo del Made in Italy sia il blocco del traffico e non:
- il dilagare del Made in China/Taiwan,
- delegazioni di aziende stilistiche dislocate in India, Bangladesh SriLanka e compagnia bella
- aumento dei costi non proporzionato alla qualità

non vediamo il lato positivo della medaglia:
spingere la moda all’utilizzo dei servizi di trasporto pubblici quali Metro, tram, autobus o alternativi: biciclette, monopattini etc, potrebbe portare ad un rinnovo ad hoc, per l’occasione, di mezzi ormai desueti, che per una settimana potrebbero “vestirsi-Made in Italy” dando l’occasione alla miriade di pendolari ingrigita dalla routine, di utilizzare mezzi colorati e di design ai quali sarebbe anche meno opprimente accostarsi.
Lo so la mia idea sicuramente fa parte della miriade di utopie che affollano la mia mente da quando son nata, ma non capisco il perché se invece di accanirci sempre su divieti imposti al traffico, pensassimo un po’ meno alla nostra comoda macchina e vedessimo gli autotrasporti comunali/regionali/nazionali come una vera e propria risorsa, non ne potremmo giovare tutti sbizzarrendoci in mille modi diversi?Nello stesso modo dirompente con il quale si applicano per collaborare con le case d'auto e creare interni di design come Fiorucci, per la prima volta a NY.
Concordo, dovrebbero esserepiù organizzati e avere una maggiore frequenza, ma la mia visione del mondo non vede grossi ostacoli a progetti di questo genere, paesi nordeuropei già hanno adottato filosofie di questo genere noi no, e a me vien da ridere, perché proprio noi famosi stilisti, creativi, cantanti, attori di fama mondiale, vincoliamo la fantasia, non riuscendo ad applicarla al mondo che viviamo tutti i giorni!

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