giovedì 18 marzo 2010

Fuma blu, una nuvola e dentro tu


“Peer, tutte le voolte che
na na na na na…”
Fuf, il bar è pieno di gente sono le 8 ma sembra che tutto il “Traffic Jam” si sia spostato dalla strada all’interno di questo locale che funge da sala colazione a mensa a posto dove guardare la Tv, cercando disperatamente di non pensare che hai solo 15 minuti, dei quali già 5 son sfumati in ascensore per riprenderti dallo stress da chiamata.
Ti avvicini alle brioches e ne prendi una glassatissima, la metti in bocca e scopri che è un Big Bubble travestito da brioche di due giorni fa, forse tre, e ti maledici e inizi la giornata maledicendo tutto il sistema.
E il Gattone affianco a te, t’ammonisce:
“No, non cominciare così!Sarà un costante degrado se te la prendi per una sciocchezza!”
Tu lo guardi, coperto dal suo cilindro, appoggiato al suo bastone, che si lecca i baffi sentendo l’odore del salmone che rosola in attesa della pasta, per i piatti delle 12, e pensi- Va bene ha ragione, ci provo.
Ma poi entri in ufficio e vedi un nugolo di problemi sempre più ronzanti avvicinarsi a te e avvolgerti nel loro fastidioso rumore, e Lui, sornione, sdraiato sulla tua scrivania, a fumare scuotendo la testa con aria derisoria.
Va bene, nulla è insormontabile, non ci pensiamo andiamo avanti,m se il cervello è occupato nel lavoro di certo non riuscirà a divagare, ma il mio purtroppo ci riesce, e alle 13, usciti per il pranzo ci troviamo davanti il fante di cuori, dagli occhiali da sole lucenti, il passo sicuro, la faccia da schiaffi, talmente FIGO e talmente BASTARDO da non riuscire a spiegarmi il perché ci siamo frequentati, ma soprattutto “Che Cazzo ci fa sotto il mio ufficio???””
G: “Ha lavato la macchina, tessoro, Frrr!”
“Si tu lo conosci, e spero non inizierai a difenderlo, è tanto simpatico ma…non lo voglio più vedere”
G: “Già, non lo vuoi più vedere- fuuuuu - un fiotto di fumo blu, mollemente esce dalla bocca- ma lo chiami e lo fermi per la strada?Mi sembra un’ottima mossa , proprio da persona che non vuole vederne un’altra, ma la ferma così tanto per..VEDERLO NEGLI OCCHI!”.
“Ok ok, ho “smarronato” va bene hai ragione scc”!
G: “Come al solito , tessoro”.
Ritorni su stordita, ancor di più che all’uscita, incontri la regina di Picche in ascensore, ma anche i denari che continuano a ridere allegramente ticchettando sui loro palmari e creando dialoghi interminabili su prestiti, rendite, macchine, corse e cavalli.
Buona la pizzetta, anche se avrei preferito dei taglierini tartufati con gli scampi, bella la giornata piena d’imprevisti, tanto da far accendere alle persone, le sigarette al contrario; Il sole non c’era stamattina, adesso fa capolino in un cielo velato dall’aria esasperata, di chi è stato coperto da coltri di nuvole per troppo tempo, ed ormai non riesce a colorire il suo pallore.
In realtà è come essere in un quadro di Munch, l’angoscia ti attanaglia, ma ci son gli sprazzi di luce vera o fallace che sia che illuminano un attimo tortuoso quanto una curva.

mercoledì 17 marzo 2010

ME




Ore 15 entro e vedo una con i capelli tagliati uguali identici ai miei, che tutta sorridente mi guarda e mi dice: “Hai visto?Siamo uguali!”

E io dentro di me mi dico: “Non va un cazzo bene, possibile?Ognuno è meraviglioso solo perché differente dall’altro, perché quindi voler a tutti i costi emulare?”

Ma va bene, non ci pensiamo mi raserò a zero probabilmente o inizierò a portare i capelli stile afro -in pratica come li avrei di natura- SPERANDO VIVAMENTE che la gente abbia il buon senso almeno di non voler copiare un nido d’api.

“Va bene, va bene così..” cantava Vasco, ma non va bene per nulla, soprattutto pensando a tutto quello che vorrei ma non posso, tipo:
-mi sveglio con l’aspirazione di girare il mondo con i miei gatti a bordo della mia Twinghina; sarebbe fantastico, sponsor, blog per tracciare le novità del giorno e mille conoscenze fatte ‘on the road ’- magnifico. Vagare per la steppa russa in mezzo a donnine rugose, proprio uscite da un’epoca che ormai è passata, col fazzoletto intorno alla testa e le gonnellone, come se vivessero ancora nell’ottocento, come se credessero nell’imminente arrivo di Stalin e dei suoi quadri a controllare la rendita agricola dell’URSS.
-oppure un altro sogno ad occhi aperti aprire un locale Glamour/Rock tutto Viola e nero tutto glitter liquori e birre ottimi , musica very space e palle stroboscopiche ovunque.
-Ranch Texano, cavalli caldo
-Corse nel deserto del Nevada, “Paura e Delirio”
Silenzio. Ho un cervello troppo affollato ed il Biiip della chiamata mi innervosisce:
“Chiaramente, gente che chiama senza la minima cognizione di pausa!”
“Ciao Amooreee Mio pivellina!” meno male che esiste se non ci fosse probabilmente in queste giornate nevrotiche non riuscirei nemmeno ad immaginarmela una persona così, con la quale far finta di essere gatti d’ufficio, o darsi i calci rotanti sulle sedie girevoli:
“AHHHHHHHH sei troppo come GoKu- San!!!

E poi il libro, che non mi piace proprio per niente.
E le serate con le amiche, dove mi perdo a guardare il vuoto.
E il mio secondo lavoro, dove mi metterei in piedi sul tavolo ad urlare:”Cazzo, io faccio la cameriera da 11 anni, voi non sapete gestire una cazzo di pizzeria, e vi permettete di trattarmi come una sguattera solo perché son veloce a fare le cose???Mediomannn chiama l’igiene, i NAS, la Finanza spacchiamo tuttooooooooo!”
Il bipolarismo è una brutta bestia, un secondo tutto è prezioso, solare, sorridente, sei innamorata, ma l’attimo dopo sei in un pozzo, al buio e l’odore di muffa si insinua nelle mucose del tuo naso e tu non solo ne sei nauseato, ma cerchi di uscire dall’altra parte scavi nella melma, e senti tra le dita tutte le brutture viscide, i vermi che vi scivolano sopra, ma tu continui, ti ostini vuoi scoprire l’altra realtà, ci deve essere un’altra prospettiva, solchi la terra, la buchi e vedi rosso e senti caldo e allora ti accalori con ancor più foga, fino a che la testa non sarà completamente sparita nel buco, e sbucando dall’altra parte gli occhi incontreranno un Luna Park mirabolante, con gattoni parlanti che camminano coma Charlie Chaplin col bastone ed il cilindro e tu che sei a testa in giù li segui in verticale, con le mani comodamente a passeggio sulle nuvole, e la sensazione è bellissima, stai parlando con il tuo gatto e lui ti spiega mille cose:
“Non ti devi arrabbiare, meno ti arrabbi meglio stai, fatti scciii volare addossdo tutto!-il mio gatto ha 2 difetti di pronuncia
-sc= alla sc russa
-ssd parla come muccinooooo oh mio dio!
“Tutto passa è inutile che ti affanni, il caso non risponderà mai alle tue azioni, ai tuoi lamenti, ai pianti o alle grida, è così tu abiti su e devi cercare per quanto sia nelle tue capacità, di terminare la maratona senza troppi danni, non è detto che per forza uno debba saltare gli ostacoli, non vi sono regole scritte, puoi passarci in mezzo, sopra far finta che non esistano spingere il tuo vicino, l’importante è superarli, ed una volta superati dimenticare, B. la testa affollata di ricordi non aiuta, ti fa affondare e rischi di dover continuare a vivere in fondo al mare della memoria, che è peggio, rischi di rimenerne soffocata, Cara Mia”!- “E soprattutto evita le nasse, già mille volte sei rimasta impigliata in gomitoli polverosi ed ingarbugliati, solo per scelte avventate e sbagliate!”
Oddio, il mio gattone fuma quanto me, solo che utilizza il bocchino.
La mia Diva dove è?Gattina Bambolina?è sdraiata su un trepiedi e mi guarda, come se fosse un quadro di Warhol, è blu viola e rossa- “Ma sei Marylin?”ma invece di rispondermi sbatte le ciglia, sbadiglia e si mangia una fragola.
Che strano, volendo fuggire dalla vita me ne sono creata una parallela, oppure esiste realmente?
Trovo la mia Twinghina ed insieme giriamoli Me!
Lei sorride e mi accoglie sempre, è la stessa ma è gommosa e tra le nuvole sarà pure più piacevole andare avanti???

lunedì 15 marzo 2010

Lunedì- il principio è sempre in salita


“Dammi un’occasioonee
maledetto amooree,
tu si tutte coseee
Io amo lei è tutta vita miaaaa”
Eccolo il mio inizio settimana, è cominciato così, con una dedica ricevuta via mail.
Qual miglior risveglio, se non dovessi pensare , però , a tutte le implicazioni negative che avrebbe questa dedica; quindi, in fin dei conti preferisco pensare che sia stata fatta senza malizia, e così farò, fino a che la ragione non deciderà di abbandonarmi del tutto.
Ed inizio a leggere le altre mail, discussioni sullo stile inframezzate da chiamate lavorative spicciole.
E oggi c’è il sole e ,anche se stanca sono contenta, soprattutto pensando che per G. le cose forse si stanno mettendo alla grande, e che la chiacchierata di Sabato notte è stato un flusso di coscienza al quale difficilmente potrei rinunciare, perché mi capita solo con lui di provare questo tipo di libertà di espressione un po’ “espressionista”.
E nulla più mi sembra buio, nemmeno le cattiverie sentite e subite, nemmeno i messaggi ricevuti ieri da una persona che non capisce quando sia il tempo appropriato per dileguarsi, il tempo per battere in ritirata senza il bisogno di insulti, offese e grida, perché costringermi a diventare ciò che aborro, solamente per il capriccio di un rapporto fisico?
Mah, eppure siamo così in troppi, è tutto così affollato che non mi so spiegare come mai continui a tornare, quando:
1) Sei già impegnato
2) Un mese fa si è deciso di finirla
3) Già mi avevi costretto ad esser caustica
Ma va bene lo stesso, andiamo avanti e non ci pensiamo come mi consiglia sempre TT.
Oroscopo del giorno: Ti stai infilando in una nassa senza vie d’uscita, non ragionare!
Oh mio dio venitemi a trovare alla neuro, prossimamente sui grandi schermi con Borderline!

sabato 13 marzo 2010

Libertà è prigione




Si io, che ho sempre inneggiato alla libertà e all’indipendenza;
io che la prima volta che scappai di casa avevo solo 5 anni ed i miei mi trovarono nel sottoscala con libro ed orsetto;
io che non conto nemmeno più tutte le volte che sbattendo una porta andavo alla ricerca di un nuovo portone: al momento mi ritrovo, piuttosto sconcertata, ad affermare che: sebbene la mia indipendenza oramai sia conosciuta ai più, i quali tra le altre cose son perfettamente consci che sia la libertà a spingermi a non aver radici, legami, rapporti professionali duraturi, mi sento imprigionata più di tutti coloro che magari non hanno mai ricercato in maniera così smodata questo status privo di cofini.



Probabilmente la mia è una sindrome, non saprei definirne il genere in maniera più particolareggiata, una di quelle nevrosi annidate nel profondo subconscio, e che probabile mente uno crede di sopire con un palliativo ma che periodicamente si ripresentano bussando alla porta della ragione e cercando prepotentemente di irrompere nella tua vita sconvolgendola; riesce a rendere intollerabile tutto:
• la routine del lavoro
• gli amici perché son sempre i soliti
• le piccole certezze costruite
• la casa
E inizi ad aver una terribile voglia di distruggere o abbandonare tutto quello che hai costruito, regalare i gatti , affittare la casa, mollare il lavoro e prendere il primo aereo chissà per dove e iniziare tutto da capo con la coscienza che la sensazione esilarante della novità probabilmente svanirà nel giro di pochissimi mesi.
Perfino leggere il quotidiano è ostile alla mia esistenza, perché lo leggo in ufficio, perché è scritto in italiano perché la notizia più importante è: “Berlusconi indagato per aver fatto pressioni sulla censura di AnnoZero!”
Bastaaaa, per l’ennesima volta la stessa identica notizia basta!
Basta articoli del tipo: “La voglia degli italiani di viaggiare si è sopita- altro che Milione!”-ma cosa vuoi che si sia sopito? Se mancano i soldi è chiaro che le possibilità di viaggiare si riducano, e chi è che ancora può permettersi di viaggiare?
• pensionati
• chi guadagno più del minimo di sussistenza
• studenti o che vivono a casa con genitori abbienti o che lavorano ma continuano a vivere a casa de mamma.
E qui nasce l’argomento dell’articolo successivo: “Perché i giovani italiani sono restii ad abbandonare il “nido”, per utilizzare un termine di Pascoli; come perché?è ovvio perché si fanno i conti, perché la fetta di libertà la cercano altrove o forse non è così tanto impellente questo bisogno, o per soldi, o forse perché è impossibile trovare un lavoro a tempo non dico indeterminato, quanto almeno che superi i tre mesi.
Ed io, io che questi articoli li leggo quotidianamente, con varie sfumature a seconda delle testate giornalistiche e del loro orientamento politico, io che oramai son nauseata di sentire sempre lo stesso “carosello”, che non vedo nemmeno più la Tv perché è sempre uguale, io che alla Radio ascolto con piacere solo “è tutto esaurito” con Marco Galli e Pizza e Match e Squalo perché è l’unico programma sempre diverso, io che se ascolto lo Zoo è come se ascoltassi i giovani che non sanno parlare se non con bestemmie o parolacce, io che se vedo Zelig oramai è come se guardassi AnnoZero e se guardo Ballarò è come se vedessi Le Iene non son nemmeno più sicura che se partissi risolverei questo mi disagio.
Lo potrei risolvere rintanandomi come Alice ancora di più nel mio mondo fatto di libri fogli, disegni ma non ne varrebbe la pena, perché sarebbe come non vivere, possibile che non vi siano vie di fuga?
Mi sento come se fossi dall’altra parte della siepe, la parte infinita e saltassi per vedere Leopardi cosa sta facendo:
“Ehi, come ci sei finito nella parte confinata?Vedi le ombre riflesse come nel mito della caverna di Platone?”
“No, vorrei valicare la siepe e far annegare nell’immensità il mio pensiero”
“Il bello è che l’immenso tu lo possiedi nell’animo io lo possiedo fisicamente”!
“Il tuo naufragar è dolce, il mio è struggente”!

Il mio è Sturm und Drang implacabile, inarrestabile: la tesione che mi spinge verso il metafisico e la fisicità più cruda, quasi Caravaggesca, verace violenta insoddisfatta ed insoddisfacente come tutti i miei rapporti amorosi, perché io non riesco mai a dare molto, mi trattengo per non far affogare gli altri nel tumulto del mio sentimento, che travolgerebbe, che non ha freno è cieco.
Cieco come me, non come Omero.
Sarò Minotauro, e non cercherò nemmeno più l’uscita del labirinto, e attenderò Teseo, o sarò Icaro che per il troppo volar alto fallì?
Chissà nelle Metamorfosi forse troverò la risposta, sperando di non far la fine di Pandora.

venerdì 12 marzo 2010

Bansky, Starsky , Arcy Stralcy



Si perché svegliarsi alla mattina con la carogna e poi scoprire che 20 minuti di fisioterapia la fanno passare non ha prezzo, c’è lo sciopero dei bus e di tutto il mondo eh bè?che me ne fot’a me?son contenta, vado a piedi passo dal mio negozio preferito e mi guardo 10 minuti di soap opera made in china non sottotitolata ma veramente violenta “XXXX”, intanto compro l’ennesima camicia e l’ennesima maglietta grigia per un guardaroba sempre più bicromatico Nero/Grigio con qualche spruzzata di viola, che se mai il mi writer preferito, Bansky, dovesse immortalarmi sarei tra le tonalità più underground, molto London look, o forse non me ne capisco per niente di moda e mi vesto a seconda di quante lavatrici dovrei programmare o a seconda del mood…
Passare davanti alle conigliette della vodafone e non imprecare, andare avanti per la propria strada anche quando i pivelli davanti al portone ti gridano tipa tipa tipa girati e non mandarli affancuore non è da me
“Ma io lo so perché son contenta” mi dico guardando il cielo velato, che si è dimenticato che nella scala cromatica oltre al nero ed al grigio, ed ogni tanto al bianconeve,esiste pure l’azzurro- “è tutto merito della crepe di ieri con la mia cugi che mi ha riportata ai tempi del liceo: quando avevo il tempo di parlarle, quando passavamo ore ed ore a progettare una fuga al capodanno di Rio, la mia cugi, che è diventata un’isola felice in una vita più o meno in bianco e nero!”
Benissimo ed in questa giornata in cui mi sento ROARRR al massimo vestita come una chip, con una smodata voglia di fragole con il gelato e cappelli di paglia guardando dalla saletta breack fumatori (che tanto mi ricorda la smoking area di Heathrow) le lucine dei camion che entrano ed escono dal porto mi viene in mente P. e opppssss devo chiamare Zi per svegliarlo, che manco risponde al telefono ma ti manda un sms bip:”Grazie Zi TVB!”Mamma mia come all’asilo quando mi scrivevano sulle mani!
E pensare che ieri sera mentre guardavo Fight Club mi dicevo tra me e me: “Possibile che lo stia guardando solo per Brad???”-“Ovvio che null’altro mi tenga incollata alla tv se non la sua presenza, i dialoghi fan schifo, se non fosse che si suonano dall’inizio alla fine avrei già spento!” split ed infatti mi giro dall’altra parte spengo la luce abbraccio il mio gattone e cerco di dormire, ma le ombre sul soffitto rimembrano il periodo in cui non rientravo in casa se non alle 6 per farmi la doccia ed andare in ufficio e poi al ristorante dove non stavo in piedi piangevo e la C. disperata avrebbe tanto voluto uccidermi…
“Ma questo cosa significa?perchè ricordare i tempi bui?”Mi giro dall’altra parte ed ascolto il frastuono dei pub sotto casa mia:
“Ohhhhh raga aspettatemi, vengo a M. con voiii che il bus non passa!”-“Che storia alza la musica senti come pompa l’impianto di Tommy nella sua nuova Golf”
“Oh Eryyy sei na stronzaaaaaaaaaaaaaaaaa!”
Bene molto bene, appuntiamo:
• non chiamare la propria figlia Erica perché è stronza (sarà sicuramente con la K)
• non chiamare Tommy il proprio figlio se no diventerà un tamarro, allora lo chiamo così perché amo i tamarri!
Ohhh e sulla stampa mi informano che Bansky è pure diventato regista, che uomo dalle mille ed una notte, graffiti, film, comparsate anonime per non farsi riconoscere, fa tutto ciò che vorrei fare io, peccato che mi manchi la sua creatività, o forse si è solo sopita.
Ma queste divagazioni che ben chiariscono il mio carattere nebuloso e poco pragmatico a chi giovano? “a nessuno!”
Perché dunque parlare ed esprimere la propria idea?”
“Perché è Venerdì ed il mio capitano Marco Gallos, mi ha insegnato così!”
Reclamate quindi con quelli di Tutto Esaurito! La risposta sulla mia non concretezza ve la darà Morelli in Betty risponde Mercoledì!

mercoledì 10 marzo 2010

Dialoghi da lese\ tributo ad un’amicizia



Bo: Senza te nun pos stà perché tu m’appartien..
Io:Perché me piaci tuuuu, senz te nun pos sta ti vogl tropp bene…
Oh Bo!come cazzo stai?sei sempre in mutua mortaci tua da quando ci hanno separate non vieni più a lavorare.
Bo:Nooo, è troppo triste l’ufficio senz te!
Io:Oh boh Goku come sta?Parte o non parte per la legione straniera?
Bo:Voleva partire il giorno che lo mollai, per depressione!!!!
Io:ahahaha ma ti ricordi quella volta nel bagnoturco che facevamo madre natura??
Bo Troppo bello, e prender per il culo la Digi?
Io:Bello quasi quanto prender in giro tutto il resto del mondo, ma il migliore è il nostro miglior amico Nick lui ed il suo culoneeee
Bo:Ehhhhhh no meglio Cassedy hai la terza o la quarta?Ehhhhh
Io:Siamo troppo scem’ quando usciamo insieme, la gente si vergogna, ti ricordi al Golden che non volevo uscire e ho fatto la scenata al buttafuori ed ho tirato il neuroni????
Bo:ahahahahahahahah, comunque non possono averci divise di ufficio, non ce la faccio nessuno fa la demente come te, quando passavi in mezzo all’area con lo scatolone con scritto:”Parodi go home”, le nostre favole j.peg era tutto perfetto!
Si Bomba era veramente un delirio lavorare insieme e ancora di più andare al mare insieme a B. in palestra o alle fiere a prender per il culo Lele e tutto il resto del carrozzone, e come direbbe il nostro amico Zero: Vorrei salutare quei due GRAN PUTTAANONI DI…AHAHAHAHAHA

Festa delle donne un dramma per chi è allergica alle mimose e/o agli spogliarellisti




Si, ho deciso di uscire dalla mia reclusione autoimposta, proprio l’8 Marzo e la motivazione vera è che era lunedì.
Posto che già la domenica, seppur lavorativa, mi aveva portata ad annegare la mia routine in una Corona con sale e limone, consumata all’HH fino alle 5 del mattino con Zi che non sapeva proprio spiegarsi la mia pazzia:
“Piantala, non posso parlare seriamente con una che millanta di avere un’afasia, perché non riconosce la dx dalla sx, non puoi avere un problema ai lobi temporali, lo escludo, avrai altri problemi ma non questo!”
“Ma se te lo dico Ziii!”
E posto che il mattino dopo, lo stesso Zi, appena sveglio mi ha detto:
“Dove vai vestita da matrimonio?”
“Vado a mangiare la pizza!” detto con lo stesso tono di P. o almeno quello che mi riporta sempre GIO.
“Ah, e da quando per mangiare una pizza ci si veste così in bolla?”
“Da oggi!così in ufficio mi faranno i regali!”
“Ah, buono, ma non vai a ballare?”
“Vorrei tanto, ma non penso!”sempre con la voce di P.

Mi reco al lavoro per le mie solite 6 ore; ricavo come regali:
• un chupachups alla fragola
• un lindor rossooooo uhmmm
• la foto dei Babà
• mezzo kinder Bueno
• una mou polacca



H 21:

Finito di lavorare finalmente m’incammino verso la pizzeria, dove solitamente lavoro nel fine settimana, sapendo perfettamente di aver prenotato un tavolo troppo grande, io prenoto sempre i tavoli per più gente, ragiono con la prospettiva di quello che vorrei non quello che è. Stranamente però riesco a occupare tutto il tavolo, tra le mie amichelle e quelle della Vero…
Soliti scatch da circo abbracci da Carrambata e poi via verso la disco-desperado, dove donne/mamme vestite da spice girls, con i codini alla Emma Bunton ed i push-up che rendono il decolté tonsillare, si strusciano su spogliarellisti nani dal bicipite quasi scolpito e dal cravattino stropicciato;
“Oh mio dio, questo luogo di perdizione, dove per festeggiare tutte sembrano assalite da delirii quasi satanici, non fa per me, ma vista la bella musica inizio a sorseggiare i cocktails che mi passano ed a ballare facendo finta di essere in Brasile, sulla spiaggia con un bel mojito a ballare la samba…fino a che un allampanato- lampadato parruccone, non mi si avvicina prendendomi per mano e chiedendomi con gli occhi di chi ne sa troppe: “Ma tu…come mai sei così alta, non sarai mica una pallavolista?”- io lo guardo cercando disperatamente di far scivolare la mia manina fuori dalla sua morsa e sibilo: “No, ho i tacchi ciau!”
“No,non scappare, sarai comunque un metro e settanta come minimo…di che segno sei?”
“Del segno che ti lascerò se non mi molliiii!”
“Ohhh che aggressiva, mi piacciono le donne così, che lavoro fai?mi lasci il numero?”
“Te lo puoi scordare io do i numeri, non li lascio, mi devi mollare!”
SGUISH
Ahhh finalmente la mano si libera ed io corro verso l’uscita ma subito mi si para davanti il compagno del lampione:
“Ehi Cenerentola, dove corri?”
“A fumare per dimenticare!”
“Ma no dai come ti chiami?”
“Nessuno!”
“Originale, io sono(non mi ricordo) son di Roma(unica nota positiva di questo nano da giardino) e faccio il fotografo.”
“Bene io continuo a chiamarmi Nessuno sono di qui e continuo a volermi fumare una sigaretta in santa pace senza che qualcuno debba per forza sentirsi in dovere di tenermi compagnia!”
“Sei veramente antipatica!”
“Tu no, sei solo rompicoglioni!”
Avrei risposto così ma se n’è andato prima peccato!

Bip sms: “Zi, sei a ballare?”
Cazzo è un mago?come ha fatto ad indovinare?
Risposta: “Si ZI, come hai fatto ad indovinare?”
Zi: “Ci sei rimasta zi?me l’hai detto stamattina…”
Bohhhh
“Io proprio non me lo ricordo ma vabbè mi sento spiata lo stesso!”

S’è fatta l’ ora di tornare a casa, anche se non ho sonno, anche se vorrei fare un giro in macchina e andarmi a bere una birretta con Zi che però è già a letto; non son donna da mascherata in discoteca per strusciarmi contro un povero nano da giardino intinto nell’olio di girasole; no, non fa per me, anche se una volta nella vita si può comunque fare, anche se la mente è da un’altra parte, pensa ad altre compagnie, si sente dietro ad un oblò e si annoia un po’.

venerdì 5 marzo 2010

Specchi vuoti o deformanti forse poco performanti



Si è così non so se sia colpa sua e del suo stato d’animo o forse della mia empatia che mi porta sulle sue stesse lunghezze d’onda o più probabilmente sarà perché mi son fermata e specchiandomi ho visto il vuoto.
L’ho sempre saputo in realtà che chi si affanna dietro mille impegni il più delle volte lo fa con lo scopo di non voler rimanere da solo con il proprio essere, perché l’esperienza potrebbe portare alla pazzia, come nel mio caso o alla depressione come nel caso di FT.
Ebbene ieri uscendo dal lavoro ed accorgendomi di un’abulia sempre più pressante iniziai a vagliare i mille modi, da me ormai collaudati , per reprimere questa sensazione di inutilità; a nulla è valsa la luce del sole, il libro, la camminata negli anfratti da me più amati, nulla, tornata a casa non ho potuto far altro che cercare conforto nel sonno, ma purtroppo essendo una persona quasi del tutto insonne, guardando il soffitto, ho iniziato ad almanaccareare sui miei mille castelli, chiaramente senza trovare alcuna soluzione rilevante. Partendo dal presupposto che:
• è sempre colpa mia
Mi son chiesta 3 cose (in realtà molte di più ma volevo utilizzare il n° perfetto per Dante):
*Oddio quella crepa non c’era-divagazione varia ed eventuale causata dall’incuria mia nei confronti del mio pessimo ma unico ed inimitabile appartamento
• Perché non riesco a lasciare un segno nelle persone?(chiaramente non mettendo le mani in faccia, e nemmeno la mano luminescente aliena lasciata dagli extraterrestri di Roswell, quanto un segno umano che rimane nella coscienza di chi mi ha conosciuta).
*Gattaccio smettila di usarmi come swiffer cattura peli, accidenti mi sembra di indossare una pelliccia di ermellino…oddio verrò incoronata proprio come Napoleone!!!-altra inutile digressione.
• ah benissimo l’ha fatto perché sono una persona priva d’ iniziative, perché il weekend lavoro e perché son brutta e poco intelligente ecco perché mi tagliò l’ho capito solo adesso nessuno vorrebbe accanto a sé una persona così, tantomeno una persona che vive in un mondo di “congetture e Confutazioni”.
• non ce la faccio più mi manca la voglia di fare qualsiasi cosa ed ho perso interesse nei confronti della maggiorparte delle cose e persone, perché?

***oh mio Dio che visione mi è passata davanti la scrivania…Bello come ti chiamiiiiii noooo è andato via che disastro…..FRRRR S. ti adoro per il grattino!(Scusate ancora ma scrivendo dall’ufficio ed essendo passato davanti a me l’uomo più bello del palazzo ho dovuto spendere due paroline sia per la visione avuta, che per i grattini che mi fa sempre il mio collega S, che per fortuna mi ha adottata come fossi la sua gatta e mi fa le coccole tutte le volte che passa, son troppo fortunata!)

Conclusione: Visti i punti 1,2,3, giudico E. assolutamente colpevole d’inutilità.
Cosa si può fare in questi casi per combattere questo status depressivo?
Si inizia a chiamare tutta la rubrica telefonica, mandare sms dal sapore dark- nichilisti ad amici che rispondono:”Zi, poeseggi?”,”che belle parole!”e alla fine si arriva alla Mamma…
“Ciao Ma!”
“Ciao E, che succede sei depressa?”
**Cacchio, ha la sfera di cristallo di Baba, le antenne dell’Ape Maya , e la Sapienza del Supremo.
“allora che ti succede, cosa ci fai in casa con una bella giornata così, non è da te!”
“Niente.. ho sonno, voglio riposare!”
“Ok vengo a trovarti!2 minuti e son a casa tua!”
E da lì vi giuro che la vita da nera è passata al rosso perché con gli occhi di mia madre tutto è bellissimo, tutto è positivo , tutto può migliorare.
A parte la religione, che mette in mezzo ogni volta per qualsiasi tipo di problema tu possa avere; lei tira fuori la perla di saggezza evangelica di A.: “tesoro ti senti vuota, avvicinati a Dio, alla madonna ai santi a Gesù vai a Medjugorje e vedrai non sarai mai sola!” In 25 anni non son riuscita a farle capire che son agnostica e per di più nei miei deliri di onnipotenza millanto di essere Dio, in quanto ritengo di aver fatto qualche piccolo miracolo come:
• riuscire a far uscire la Bomba con Cassedy
• Vincere una battaglia che era data per persa ed altri piccolissimi fatti tipo D e T… “Mamma son Dio!”
“Oddio, non essere blasfema, dai, come fai a voler un fidanzato quando casa tua sembra un centro sociale, perché dipingi le pareti a mano e le imbratti con le frasi dei libri, giri che sembri una zingara e millanti di esser Dio, sostenendo fermamente di non voler abitare nella stessa città per più di un anno, e di non voler avere sempre lo stesso lavoro, ma vorresti avere un figlio, figlia mia fai chiarezza e cerca la luce Divina.”
“See maaaaa, la luce divina è quella del fanale nuovo fiammante della mia Twingo…”
***Pausa caffè, in ufficio, che oggi sa di: angolo della stazione sporco!(3 verticale aroma di...)
DRiiiiiiiin
“pronto?”
“Ciao E mnajhwfhwjafj”
“BUahhhh Bru ahahahahahahahahahahahahahah”
Silenzio dall’altraparte della cornetta, mia mamma mi fissa sbigottita mentre mi rotolo per terra dal ridere gridando:
”Ti prego parlamiiiiiii ahahahaha”
TUTUTU
“Era tua fratello?”
Ve l’ho detto è una maga, e mio fratello è la persona più speciale del mondo perché ha capito come farmi ridere sempre!
Mia madre sconvolta dal mio precario equilibrio psichico decide di andarsene prima che arrivi G. che tanto è sempre in ritardo, ed infatti arriva alle 11invece delle 10.
“Ma dove andate?”
“Mamma, storie malate di giri in macchina, per parlare delle nostre inezie!”
“Ma come è possibile!”
“Ma se te lo dico..”
Ed infatti tutta la notte passata a girare a vuoto a parlare dal benzinaio, perché mi piace il profumo di benza quanto ai ragazzi di Bucarest.

Si è così la mia vita è una sit com con le risate finte in sottofondo, e dove prima o poi uno decide di cambiare canale.

mercoledì 3 marzo 2010

Il parrucchiere è un modo per riflettere


Giornata degradante e psicologicamente pesante. Si decide per incontrarsi in piazza fumarsi un paio di sigarette e sfogare tutto il male di vivere che chiude in una morsa il cuore.
Per motivi assai diversi siamo arrabbiate e la nostra mente riesce a formulare solo un pensiero VENDETTA, VENDETTA, VENDETTA.
Passiamo dal negozio di bottiglie solo per immaginare come sarebbe bello entrare, bersi un fiaschetto di chianti ed iniziare a spaccare tutto; ogni mezzo sarebbe lecito, se non fossimo in Italia ma in Giappone, dove, in questi ultimi anni, sono nate un sacco di agenzie che affittano locali arredati con il solo scopo di farli distruggere da persone afflitte da rush d’ira.
Estenuate da mille parole e soluzioni vane, si decide di andare dal parrucchiere; un ambiente enorme tappezzato di specchi ancor più grandi, dalle cornici barocche, sembra di entrare in un salone ottocentesco decadente popolato da giovanissimi parrucchieri che usano uno slang rapper per dialogare ed hanno delle creste da sembrare i cantanti dei Sex Pistols:
“Ciao, c’è tanto da aspettare, per un taglio?”-“Bella lì, se hai pazienza c’è un botto di gente, matranquy c’è posto!”-“Ok!”
Sedute su un divanetto in pelle dall’aria fetish, rimaniamo in silenzio pensando ai “picche” che ci avvelenano. La musica ci culla e sembra tranquillizzarci sussurrando: “passerà è un “due” passeggero, non preoccupatevi”, ma i nostri occhi vacui non sembrano recepire.
Intorno a noi pettinature afro, personaggi che sembrano usciti da video musicali di altri tempi, tu ti guardi allo specchio ma non sei tu, “No quella è una proiezione di come mi vedo io, non sono io, non sono io, non voglio essere io!”-“Ma tutti mi vedono così? Perché mi fissano, cosa vogliono da me? Cosa ho che non va?”- e subito mi viene in mente un passo di un libro letto molto tempo fa – Boys don’t Cry – di Ilja Stogoff : “Mi guardano tutti, come se avessi una tetta pelosa appiccicata sulla fronte!”- probabilmente è solo una mia impressione, proprio come quando guidando inizio a pensare che la macchina dietro mi stia inseguendo e schiaccio sull’accelleratore per scappare.
Le melodie si susseguono soffocate dai phon, i tagli delle forbici e l’acqua, le parole e le risa, il passato bussa alla mia porta facendo entrare S, come in un flashback rivivo il periodo in cui in Russia eravamo coinquilini e condividevamo la quotidianità dal sapore sovietico: lezioni, visite guidate treni d’altri tempi idiomi diversi… si avvicina e mi rendo conto che avevo rimosso il suo volto, il suo modo di parlare di fumare, è diventato piccolo borghese, si vergogna d’inezie come una risata troppo fragorosa per esempio, ma continua ad essere pacato e dolce. Mi rendo conto che attraverso i suoi racconti mi rende partecipe di un modo di vivere a me estraneo, e nella sua voce il presente il passato e le prospettive si confondono rendendo la mia persona ancora più vulnerabile.
“Oh è èil mio turno!”, continuiamo a parlare anche mentre ci massaggiano la testa, viaggi:Quebeck, Estonia, Belgio, Amsterdam tutti abbiamo un frammento per render partecipe l’altro delle nostre avventure anche il pivello che si sta occupando di noi e che intromettendosi nel discorso dice: “Io ad Amsterdam, ci stavo troppo dentro, mi son comprato un orologio troppo space, ci tornerei solo per questo!”.
• “come li vuoi i capelli?”-“fai tu, basta che mi lasci il ciuffo davanti lunghissimo”.
Chiaramente ora sono troppo corti, anche se davanti mi piacciono tantissimo, chi me li ha asciugati era spagnolo, Rubens, con una paura tremenda della fine del mondo che:
“succederà nel 2012, lo so, hai visto che già adesso la terra trema? Io ho paura”- e poi ore a parlare della sua terra, del deserto, della sua famiglia: “dopo 3 anni passati qui, ho bisogno di tornare alle mie radici, e poi se venisse il terremoto, qui è troppo saliscendi- ho paura!”.
“Grazie mille!Ciau!”- “Grazie a te, a presto!”.
Ma quel “a presto” mi sembra una cosa impossibile perché tu te ne vai ed io purtroppo continuo a rimanere ferma, e come una partita a scacchi e son il Re in scacco matto.
Dedicato a T.T.

lunedì 1 marzo 2010

fanali rubati




Alla fine di una giornata passata all'ikea, per altro dopo 6 ore in ufficio fa piacere, di Sabato pomeriggio, quando praticamente tutto il mondo decide di andare a fare i giochi senza frontiere proprio lì dentro, stipati come sardine cieche che s'aggirano prive di scopi in quest'acquario arredato, lottando per la supremazia su gli oggetti più inutili, per non so quale recondita ragione(no lo so per semplice culo!)trovo parcheggio proprio davanti al portone(quando invece ci son giorni in cui il primo posteggio disponibile è al confine tra Serbia e Kosovo!)urletti orgasmici per celebrare il momento mi accompagnano a casa inconscia di ciò che sarebbe avvenuto...

Domenica

La mia macchina è sfregiata!Cazzo mi hanno rubato un fanale “NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO, a morte tutti!” e per la prima volta in 25 anni con chi vado a prendermela?con i pivelli che tutta la notte fanno gli splendidi al pub sotto casa mia!(io odio il Placet, ci sarò andata al massimo 2 volte e per sbaglio!)
Ho iniziato ad inveire imprecare verso di loro perchè:
-Casinari (e io son la prima quindi dfa che pulpito...)
-Ubriaconi(e io son alcolizzata per eccellenza...)
-Drogati(tutti pensano che io mi fgaccia di coca perchè faccio troppe cose e sembro sempre in acido, colgo l'occasione per rassicurarvi - son così di natura, seguo un non so che di mistico...che mi parla.. ho le prove)
Naturalmente alla fine dei conti me la son poi presa con il capro espiatorio di questo periodo,è colpa sua sempre e solo sua “EATER é TUTTA COLPA TUA MALEDETTO...”così impari a dirmi certe cose e poi giustificarti dicendo: “Ma io te l’ho detto solo per provocarti!” “SOLO PER PROVOCARMI???”, quando:
1)Non ne ha il diritto, in quanto non stiamo insieme, ci vediamo saltuariamente e la situazione ormai non è delle migliori!”
2)Non ti devi impicciare, dei fatti miei per il motivo sopra citato e anche perché ti avevo tagliato, vabbè con poca convinzione…ma l’intento va premiato!
3)Mi hanno rubato il fanale e sicuramente sei tu perché abbiamo litigato, IMPICCATI!
“Vostro onore lo so, non è una prova ma questo è un processo agli intenti e quindi Vale!”
Alè la Fatwa è stata correttamente inviata!

Comunque mille giri per trovare un altro fanale per la mia auto del '94 per poi trovarlo sotto casa mia.
Per montarlo ci ho messo 80 anni per la vita, ma adesso la mia twinghina è come nuova!!!”PARE NA FAVOLAAAA!"
Ah...tranquilli non l'ho rubato per sta volta ho fatto la persona come si deve!
Comunque il weekend tutto sommato non è stato male.

Lunedì




Gira, gira, gira con mio padre la mattina per far si che i dissapori maturati vengano a zero, ce l’ho quasi fatta, o almeno gli insulti presi non son stati poi molti, a parte: “Vai parti, così vai a rompere le scatole altrove”, ma quello ormai è quotidiano “Bene Velle!”

Una sigaretta sul mare con l’Amore Mio, per farmi venir voglia di San Pietroburgo e dimenticare la litigata con Eater:
qualcuno potrebbe spiegarmi perché io, che non ho mai litigato con le persone con le quali mi son frequentata, mi debba trovare a discutere in continuazione con una persona con la quale non vi è una relazione ufficiale? È assurdo, se tutto è nato come passatempo, in accordo di entrambi firmato e controfirmato a Maastricht, per far si che non sorgessero “Nasse” di alcun genere, perché dopo quasi 4 mesi ci ritroviamo a questi punti?e soprattutto perché non è per nulla facile smettere? Le precedenti frequentazioni nascevano e finivano senza batter ciglio, senza urla né colpo ferire…(a parte a Giugno…ma vabbè) questa che non è nulla invece mi sta procurando solo fastidi (no vabbè ultimamente, prima non era così).
E per quanto mi possa impegnare a mettere il famoso:“THE END” senza rancore, né rabbia, ma solo la voglia di ritornare gli amici di un tempo, non si riesce.
Perchèèèèèè?????La soluzione nell’enigmistica del 1 Aprile!