giovedì 26 agosto 2010

l'unica ammucchiata è la tua

Che bello, aprire il giornale e vedere che in prima pagina, il botta e risposta del premier e del leader dell'opposizione è:
"Basta con le ammucchiate!"
"Le uniche ammucchiate, qui son le tue"
Ahhh è una vera gioia, un tripudio retorico, un labor limae sublime che rende unico e speciale il nostro paese.
Un paese nel quale la religione è la furbizia, la priorità è il non esser soli, o almeno non apparire tali, la legge è l'inganno.
Così è bello, è questo quello che te la fa apprezzare, e non sto parlando da vera snob, quale poi nella realtà sono, che sputa sul proprio paese, in maniera inconscia ed ignorante.
O meglio, ignorante si, non conosco "il tutto", inconscia no, visto che cerco nei limiti imposti dalla mia mente, di tenermi aggiorata su tutto o quasi quello che mi circonda.
Si lo vedo che ci son paesi nei quali si sta molto peggio, si lo so che esiston censure e proibizioni che soffocano non solo l'individuo nella sua unicità, ma riescono a far marciare intere società all'inyterno di ranghi strettissimi, dove l'individuo finisce col perdersi, sciogliersi in un anonimato afono, privo d'idee, di cultura, privo dell'ego.
Ma può questo giustificare, quindi, la rovina di un paese senza nulla muovere?
No non può.
Non può, perchè il microcosmo formato da ognuno di noi rifletterà lo sfascio del macrocosmo che ci circonda.
Le relazioni fittizie, bugiarde di comodo somiglieranno al patto di Ribbentropp più che a idilli d'amore romantico.
La cultura sarà trash, dal momento che la spazzatura ormai è la cosa che ci circonda soffocando il miracolo che ci sta intorno.
Tutto diverrà un accontentarsi, un silenzio mposto dall'abulia, si perchè chi mai avrà voglia di urlare-"No, non ci sto, non mi va"-quando nessuno sarà in grado di capire il proprio scopo.
E così ci si trova soli, stufi, inspiegabilmente stanchi delle persone, o forse soltanto disinteressati.
Incredibile da dirsi, dal momento che la curiosità è il motore della vita, l'unica che può darle un senso.

giovedì 19 agosto 2010

C'è sempre un però

C'è sempre un però nella vita di tutti quelli che mi circondano.
Tutti nessuno escluso(a parte Loop).
Sono felice, però non vorrei far quello che faccio.
Amo la mia ragazza, se non fosse per quella distanza che ci divide.
Son contento del mio lavoro, però ogni mattina mi viene l'impulso di licenziarmi all'istante.
Allora io mi chiedo:"SDeve esser per forza così?"
La perfezione e la soddisfazione, non possono convivere nella vita di una persona, se non per un solo piccolo istante, a volte non coglibile a causa della rotilante routine che ci circonda?
Spero vivamente di no.
Non ne ho più voglia di sentirmi dire:"Tu sei sola ed insoddisfatta, perchè non scendi a compromessi con niente e con nessuno!"
Si è vero io son una persona insoddisfatta, ma almeno, i periodi nei quali son stata felice, erano privi di però, non ho mai detto lo adoro, però non mi piace la tal cosa!No mai, riesco a vivere il momento senza però, piuttostosono infelice, l'importante è che sia infelicità o felicità totale.
Al momento è totale apatia.
perchè?
Beh, ci sono mille fattori in ballo, i soliti:
lavoro
vita di coppia
città natale
Ai quali si vengono ad aggiungere
incomprensione delle dinamiche sociali
sgomento davanti al comportamento di alcune persone.
Ebbene come testimone generazionale del ventunesimo secolo, mi vedo incapace di comprendere il perchè, all'interno di compagnie, più o meno coese, possano insorgere invidie su cose inesistenti, talmente forti da impedire alla gente di preoccuparsi della propria vita, come singola strada maestra da costruire giorno per giorno, senza porsi la solita ingenua ed infantile questione: "Ma chi arriverà primo?"
Ma primo dove?come?Perchè?
Cosa potrebbe cambiare nella mia vita, se mi costringessi a pensare a tutto il mio percorso con:
Cavolo, mi son fidanzata prima io, no lei, allora io mi sposo prima, faccio un figlio prima, MUOIO PRIMA?"
Cosa dovrebbe accedere?
Sicuramente mi perderei tutte le mille sfumature che differenziano la mia vita da quella altrui, non sono uguale a nessuno, e nulla quindi si ritiene comparabile.
Se la Iena (che sarei io) pur comprendendo benissimo che l'individualismo ad una certa età, non solo è stucchevole, ma pure frustrante, decide, però -scusate-qui ci sta- di continuare a vivere divertendosi e facendo la pazza single venticinquenne, perchè è conscia, che questa demenza peterpaniana(concedetemi il neologismo cacofonico-meraviglioso)non potrà avere lungo termine, perchè dovrebbe essere additata quale strega e perseguitata per questo da amici e parenti (chiaramente non i migliori)che cercano con ogni raggiro di portarla sulla retta viA?
(Lo so il periodo è lungo, contorto e ridondante)
se nonè adesso sarà domani o dopo, ma arriverà purtroppo il momento in cui la mia libertà verrà ad incrociare la libertà di qualcuno, e non vorrò mai aver rimpianti, o dover dire ai miei figli:"Belli i miei
ventanni peròòò, se avessi conosiuto vostro padre qualche anno dopo..."
Nooo, noooo, nooo mai e poi mai meglio l'uovo oggi o la gallina domani?
Il problema non sussiste se ho l'uovo oggi vuol dire che ho pure na gallina da qualche parte che me l'ha fatto, e se me n'ha fatto uno ci sarà pure il fratello ed io ho la botte piena ed il marito ubriaco.
Forse l'ubriaca, son solo e soltanto io , in questop frangente, ma vabbè!
A conclusione di questo sproloquio , che non vuol portare a nulla, se non all'abolizione del però, vi dico..."Prendete e ...", no scherzavo, non volevo cadere nel blasfemo:
"Viviamo troppo poco per poterci permettere di misurare la nostra esistenza, con quella altrui, nopn solo è una perdita di tempo, ma è pure insensata, dal momento che siamo totalmente diversi anche nell'anatomia che ci rende simili, quindi invece di dire però qui però lì, cercate di soddisfare anche le piccole necessità, senza porvi troppi se e ma.
Concludo chiedendomi il perchè di questa predica a voi pubblico immaginario.
Mah, nelle Catilinarie, l'arduo responso profetico.
no mai,

mercoledì 21 luglio 2010

Non scrivo più

Non scrivo più, non so perchè, leggo gli altri mi vengono idee nuove e poi non riesco a tirar giù righe interessanti.
Non capisco lascio le chiavi nel quadro della macchina,la lascio aperta e me ne vado, completamente senza senso, come se fossi innamorata, ma cercando di reprimere il sentimento nella paura, come al solito di non esser corrisposta, ma di trovare uno davanti a me che preso da solitudine pensi:"No, non chamerò un amico, non leggerò un libro, chiamo la Iena, che sicuramente accorrerà al mio capezzale e poi si vedrà"
Bo è sempre stato così, e allora io vi dico mi metto un vestito carino mi trucco mi lego i capelli e mi metto i tacchi dorati, pure io potrwei assomigliare ad una principessa metropolita, pure io riuscirei a far innamorare qualcuno, o meglio, m'innamorerei di me stessa, come Narciso, mirandomi nel riflesso di una vetrina, e sbattendo il naso nell'ennesimo abbaglio.
Ma si ma va bene così, chi non risica non rosica, devo tentare e seandrà male almeno non avrò il rimpianto di non aver provato.
L'elmo ce l'ho la spada pure, e come Leonida scenderò in campo.
Senza fermare il emico che in Via S mi tedia, passandomi davanti col solito ghigno, no, non mi freghi, lo so quanto pericoloso tu sia, ti ho ucciso nei pensieri, tu mi hai uccisa nella vita, ma alla fine vincerò io, perchè riuscirò a fidarmi di nuovo delle persone.
Questo post lo dedico a Loop che mi ha ispirata col suo post

mercoledì 9 giugno 2010

Visioni


Si, capita a tutti di aver voglia di cambiamento, di pulizie in casa.
Io, per esempio, almeno una volta al mese cambio la disposizione dei mobili e mi sento come catapultata in un altro appartamento , un’altra vita, cambio aroma, cambio lampadine, le tende, le sposto da una finestra all’altra e rimango spaesata, se potessi farei pure la tinta ai gatti.
Incredibilmente, buttando via miriadi di cianfrusaglie, stipate a mò di installazioni, nello sgabuzzino, ritrovo trofei di felicità, disgrazie, viaggi….
Accatasto, subito fuori, tutta una serie di sacchetti, pacchettini, carte regalo, valigie mai disfatte, calzini perduti in buchi neri, che poi smisterò in lavatrice o andranno beatamente a finire nel cassonetto della “rumenta” come si dice a Zena.
Ebbene ieri, in questo fervente tran-tran, durante il quale nascosta al buio dei pensili, lanciavo in cucina tutto ciò che mi capitava sotto mano, imprecando per la sua inutilità, mi son riscoperta a pensare non solo alla mia inguaribile confusione mentale, che, come dice mio padre, si riflette in tutto ciò che mi circonda, ma purtroppo ho dovuto, pure, constatare che a nulla è servita l’immersione in quel mondo d’inutilità, perché ad oggi la confusione, continua a regnare sovrana, beatamente, e deridendomi, per l’inutile spesa di tempo.
Madida di sudore, puzzolente come una foca monaca in vacanza nel Sahara, ed impolverata come un minatore ucraino, ho iniziato a riempire l’ascensore dei mille sacchi della spazzatura creati nel pomeriggio…ma… ecco che sento il vicino di sopra uscire, e da brava coinquilina, gli grido: “Vuoi un passaggio?”non valutando che il mio lurido aspetto avrebbe potuto schifare, non poco, lo sprovveduto.
“In fin dei conti è quello di sopra, il marito di quella di sopra, che importa!”-
E invece no, destino infame, “Scendo subito” mi rispose, e come un mercurio Giottesco, è arrivata una visione che non solo mi tramortì, ma mi fece accasciare sui cuscini di immondizia schierati dietro di me.
“Ma Ciao!” sei il mio vicino?oddio e da quando? Perché non lo sapevo?????
Chiaramente e palesemente persa nei suoi occhi verdi e per questo, probabilmente, derisa non son riuscita a proferir parola, a domanda risposi,”EHHH SII”(chissà che mi chiese!). Della discesa agli inferi, con ascensore, però ricorderò solamente il fisico aitante, l’abbronzatura da Baywatch,gli immensi occhi smeraldo, l’orecchino brillante, i capelli neri e ricci ed un nome, il più bello e soave.
A volte pure alle single incallite quanto me capita di vacillare!

venerdì 4 giugno 2010

Divagazioni insulse, su desideri intangibili

"Allora avvampa dentro di me un desiderio selvaggio di sentimenti forti e spettacolari una rabbia contro questa vita piatta sfumata, normale e sterilizzata, e una voglia folle di fracassare qualcosa, non so, un magazzino o una cattedrale o me stesso di commettere pazzie temerarie di strappare la parrucca ad un paio di idoli venerati di fornire a qualche scolaro ribelle il desiderato biglietto per Amburgo, di sedurre una ragazzina o di torcere il collo a qualche rappresentante dell'ordine borghese del mondo."H.Hesse-Il lupo della steppa".

Ecco più o meno questo spiegherebbe le mie improvvise turbe mentali, che come lampi a ciel sereno divampano e rendono la felicità dell'attimo ancor più fugace di quello che in realtà potrebbe essere.
Si perchè la mia soddisfazione, a causa di un'insoddisfazione cronica, non è mai totale, ma tende sempre ad un qualcosa d'indefinibile, che non saprei nemmeno descrivere, al semplicemente "Qualcos'altro", qualcosa di diverso, il non adesso.
E perchè dunque ritrovarmi ogni volta a voler quello che non è?
Non ha senso voler il nulla, non ha senso idealizzarlo, pensare che proprio lui, nella sua indefinibile ma totale assolutezza, sul cavallo bianco risolverebbe tutto il livore di una vita passata a ricercarlo.
La soluzione c'è, e si trova nell'apprezzare il singolo momento come irripetibile miracolo, non vi sarà mai la stessa luce lo stesso odore la stessa voce lo stesso giorno; apprezzare il fatto che tutto scorra nel bene e nel male può aiutare, apprezzare ciò che uno possiede senza voler quello che hanno gli altri, pwerchè quello che abbiamo è frutto del nostro agire, del nostro sudore, del nostro cammino.
Una volta un ragazzo mi disse: "Io sto bene così, anche se la mia libertà di parola è minore della tua, anche se guadagno un terzo di quello che guadagni tu, e sto bene perchè ogni singolo giorno combatto per quello in cui credo".
Quindi traendo le fila:
-io credo in nulla
ma da domani cercherò di trovarmi il mio scopo (detto che chissà il mio domani quale sarà!)

lunedì 31 maggio 2010

Donne, donne, donne






Ci son quelle belle, brutte, oche ed intelligenti, ci distinguiamo però dal genere maschile, non solo per sagacia, quanto per non esser per nulla affiatate tra di noi.
Si perché l’essere femminile, più che a coalizzarsi con l’amica di sempre, preferisce farsi il compagno della cara amica, o ocheggiarci tanto per passare il tempo ed avere almeno per una volta il brivido di sentirsi più “FICA”.

Donna ULTRAA

Quella che va tutte le domeniche allo stadio grezza anche quando molto bella, deve stare sempre al centro dell’attenzione, nel bene e nel male, e quando non lo è , avendo paura che le si rubi la scena, si coalizza con il vostro compagno, cercando per lo più tra una birra e l’altra di farsi imfilare la lingua in bocca, per poi dirvi: “Ma, è stato lui, non ha resistito al mio fascino!”
Ruba, saccheggia, tiranneggia e cerca in tutti i modi di farsi ben volere da voi e dai poveri ultras, in realtà non è sicura di se, ma continuerà a sostenere che in voi risieda una sorta di invidia nei suoi confronti.

Pregi: è di compagnia, soprattutto se in programma ci son marachellate
Difetti: Non riesce a star lontana dagli uomini, non deve mai esser detronizzata, o messa da parte, racconta bugie è una vipera e fa solo ciò che è nel suo interesse.

venerdì 14 maggio 2010

UN MILIONE


UN MILIONE
Che piange per Tommy
Che fa il ballo dello specchietto
Che ascolta la Bettina
Che ha vinto il PBM ed è Sinatra
Che ascolta Brunetta alle 7
Che compra il libro di Marco
Che mostra il cartello dell’orgoglio
Che va a far benzina gridando a quello che cambia l’olio: “A colacioooneeee”
Che canta il il corto ed il nasone tutta la mattina
Che va a Milano e va sotto la radio a gridare o capitano, mio Capitano
Che adora Pizza Mitch e Squalo
Che ormai si affeziona anche a Fargetta
Che se non si sveglia con 105 non è un bel giorno
Che si riconosce per la strada e ci si saluta
Perché noi siamo una grande famiglia, grazie Marco, ti ascoltavo anche dalla Russia, dal Belgio, in vacanza, anche quando avendo il turno di notte, alla mattina dovrei dormire e invece metto la sveglia

mercoledì 12 maggio 2010

LA 5 TV


Al varo il nuovo canale per sole donne, o forse per donne sole e shampiste, non si capisce.
Salem il direttore di Canale 5 ha pensato ad una Tv tutta in rosa, fatta per lese che vanno non dagli 8 agli 88 come direbbe il mio amico Roby, ma dai 15 ai 50 anni..(nel caso aveste 51 anni probabilmente sarò inserito il nuovo canale casalinghe in pensione, mah…
Ehhh ma meu ehh .
Non ci posso credere, che bell’idea, chissà che programmi interessanti!
E invece scopro che tutto gira intorno a :
-reality nuovi, da collaudare
-Barbara d’Urso, riproposta in mille salse diverse
-Veline che propongono una Striscia sulle brutture della Tv quotidiana
-un campione dello storico dei reality dal 2000 ad oggi (per chi non si ricordasse del muscoloso Taricone, mentre davanti allo specchio, come Skopas, scolpiva i suoi avambracci).
Ahhh bèèèèè hanno pensato proprio a tutte, certo le donne casalinghe disperate, me le immagino a casa, mentre tra la disperazione di avere un marito impotente, un figlio scemo, ed un lavoro gramo danno fuoco ad una televisione che si prende gioco di loro, facendo bella mostra di un mondo femminile totalemente dissonante con la realtà.
Non è vero che siamo cerebrolese, non abbiamo bisogno di una D’Urso che ci venga a dire, con gli occhi colmi di cipolle: “Io , io sto parlando a voi, a voi che soffrite di depressione post-parto, voi che subite violenze, io vi voglio aiutare”.
Guarda tesoro, l’unico aiuto che potresti dare a noi donne, sarebbe l’auto-defenestrazione, non sei il nostro vessillo, manco p’u cazz, te lo posso garantire.
Adesso ditemi voi, se dobbiamo essere pubblico passivo di pomeriggi pieni di porcherie, lo dico io, io che la Tv non la guardo, ma ascolto la radio, ma che so per certo (perché quando vado dai miei è accesa), che è un continuo carosello di luoghi comuni stupidità, inutilità varie ed eventuali.
E pensare che nemmeno programmi che fingono un minimo di serietà, riescono ad esser tali, chiaramente Ballarò, Matrix, Porta a Porta o programmi checercano una qual valenza sociale, non sono previsti in un canale per sole donne?
Perché?
Siamo elettrici dal 1946, ma probabilmente ad oggi nessuno ritiene opportuno garantire alle donne la fruibilità di un palinsesto degno, in quanto il nostro interesse viene circoscritto a:
-cucina
-allevamento di pargoli
-chirurgia plastica
-tecniche di adescamento milionari con un piede nella fossa
-compra/vendita di verginità
-Verissimo/Domenica5 (a racchiudere tutte le macro-temaniche di genere.
La finiamo?nell’800 c’erano i romanzi d’appendice, negli anni 90 gli Armony ed ora signore e signorine a voi la tv in rosa, ma mortaci vostriiiiiiiii.
Eppure donne che han fatto strada, impegnate, colte, istruite da Artemisia Gentileschi a per esempio La Rice o la Merkel, ne abbiamo avute e ne abbiamo tutt’oggi, ma sembran solo cartonati da cinema, per una società che sa solo fare il nome della Carfagna.

mercoledì 5 maggio 2010

UOMO DELLE MACCHINETTE

È l’uomo che tutte vorrebbero avere, è l’uomo part-time, quello che arriva solo nella pausa di lavoro e mentre rifornisce le macchinette degli uffici ti offre il caffè e ti regala il kinder bueno da pucciarci dentro.
Quando sei triste ti fa i complimenti, quando sei felice ti fa i complimenti, se lo chiamano al cellulare mentre si fuma la siga con te, chiede cortesemente all’amico di richiamare, perché al momento occupato con una model, sarebbe l’uomo ideale se non fosse part-time e reperibile solamente all’interno dell’area break, e soprattutto se con molta probabilità non lo facesse con tutte.
Conversazione tipo:
Io: Ehi, me l’hai portato il kinder Bueno?
UM: Certo tesoro, te lo regalo subito!
Io: Giornata di merda, meno male che ci sei tu!
UM: Ma no una signorina come te?ma va, non puoi aver una brutta giornata, vuoi un caffè?ci fumiamo la siga e pensiamo alle vacanze?
Ed ecco che tra cioccolato e complimenti l’umore pare risalire…
Pregi: esistendo solo in questo micro-tempo, non ha occasione di portarti a letto e/o varie ed eventuali.
Difetti: se solo la tuta blu non fosse così straripanteeee, fuffa vabbè

venerdì 30 aprile 2010

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giovedì 29 aprile 2010

SECONDA PARTE DEL NULLA

• L’UOMO CINGHIALO (1)

Rude, formoso e nerboruto quanto una quercia, il suo habitat naturale è la trattoria di paese, dove gli piace cimentarsi in gare di ‘strafogo’ e trangugio violento.
Solitamente non cura l’apparire, si piace così com’è anche in canottiera con macchie di sugo, ama se stesso le sagre il vino (tavernello e non) fave e salame in senso letterale.
Di compagnia e bonario, a meno che non gli si tolga la pagnotta di bocca, adora abbandonarsi a lunghe pennichelle condite da rutti e altri rumori di natura fisica.
Ti vede come compagna di bagordi, o cameriera sexy a porgergli il bucatino all’amatriciana tra caraffe di vino rosso, difficilmente traditore, a meno che non si tratti di una cuoca.
Pregi: placido e calmo, sotto gli effetti del vino potrebbe diventare uno stallone
Difetti: Il riposino dopo la lunga mangiata potrebbe facilmente diventar letargo.

• IL TERRORISTA (1)

Bello, tenebroso, occhi di ghiaccio,fisico scolpito ma esageratamente magro e vestiti neri che si notino il meno possibile.
Ama le cinture, si ma quelle imbottite di dinamite.
Con la propria donna è mansueto a meno che non lo si faccia ingelosire, in qual caso si rischiano stragi di massa.
Ci si sente protette al suo fianco, a meno che voi non siate in una vagone di una metropolitana in centro città, non vi saranno luoghi poco sicuri per il vostro amore.
La gente intorno a voi purtroppo sarà poca, il suo amore totalizzante spaventa chi vi sta intorno a volte platealmente con gesti che il terrorista nel suo modo d’essere ritiene come semplici segni di stima altre con innocue frasi esplosive:
• ti taglio la gola
• ti faccio saltar la casa-
• attento alla macchina
Non avrà mai un lavoro fisso, né una dimora, tanto meno sicurezze da offrirvi, ama destabilizzare il prossimo a volte millantando rotture inesistenti, o pacchi a sorpresa che dovranno poi esser fatti brillare.
Uomo ideale per chi non ama la routine, ma i colpi di scena.
Pregi: Forte, passionale e Focoso
Difetti: Si rischia nel futuro immediato il passaggio a status Vedova Cecena

• IL LESBICO

Ideale compagno per lo shopping, casalingo perfetto e a volte disperato, lo troverete a piangere sul divano al vostro fianco per un episodio di Disperate Housewives.
Molto curato nel vestire, sta con voi non tanto per amore, quanto perché vorrebbe esser donna quanto voi, lo troverete facilmente nella cabina armadio mentre si prova l’ultimo tanga acquistato, dicendo:
“Amoree, lo faccio per te, se è sexy su di me…figurati su di te..”
Probabilmente innamorato di Clooney e del suo miglior amico, sarà il confidente perfetto, l’uomo tenero, dolce, comprensivo…il non uomo per antonomasia.
Fashion victim più di voi a volte rischierà di sembrar vipera dicendovi:
“Amooree, quest’anno alla prova costume, miri di arrivare ciccia e brufoli?”
Non fate affidamento su di lui visto che dilapiderà tutti i vostri averi, distruggerà la macchina e scapperà con l’idraulico.
Pregi: Ottimo confidente e shopping assist.
Difetti: Ama le vostre tette, solo perché brama di farsele fare uguali.

È UN MONDO DIFFICILE..



Uno esce di casa un’ora prima per andare al lavoro, ebbene si, con l’ansia della coda, del parcheggio, della multa dell’eccesso di velocità e della violenza nei confronti di chi, non sapendo guidare crea la coda perché non capisce la filosofia della rotonda, capisco che essendo francese non sia molto semplice da capire, ma…
Ebbene riesce ad arrivare al lavoro senza imprecare troppo e…viene bloccata proprio nella via sotto l’ufficio e perché? Perché gente chissà di dove ha deciso di girare qualcosa proprio oggi, proprio alle 8 del mattino, proprio qui in via pietro chiesa, la via delle battone.
20 minuti in coda, dico io, in coda con mille parcheggi occupati da trucchi parrucche, cineprese, modelle che sbadigliano, cavi elettrici con i quali, molto volentieri avrei preferito strozzare il maledettissimo omino dalla tuta arancione che piazzandosi davanti alla mia macchina mi ha detto:
“Signorì, amo da lavorà!”
“Perché io, secondo te son in macchina dall’alba per cosa???”
“Eh lo so, n’attimo dfi pazienza ‘nsomma!”
Un attimo di pazienza?io con i piedi sul volante cercavo in ogni modo e maniera di sfondare il claxon, ed i timpani dell’omino del traffico, nemmeno Marco Galli è riuscito a calmarmi, con le sue barzellette, le sue stelline, la sua voglia di farsi in bicicletta da Milano a Piacenza, nel caso l’inter vincesse!(MARCO TI AMOOOO).
“Signorì, mo può andare!”-e ride
“Cosa ridici, maledetto!”
Io con i capelli ormai scompigliati, le pezze di sudore, i vestiti sgualciti, scendo dopo un parcheggio di fortuna, entro in ufficio bestemmiando in tutte le lingue del mondo, e sento squillare il telefono.
“PEEEERRRCHéééé non mi lasciate in pace???Possibile che alle 8 ci sia gente con la voglia di chiamare???PRONTO!”
“Richiamami è importante”
Uhhhhh l’esasperazione, perché devo avere amiche che ruotano intorno al mondo maschile?
“Dimmi”
“Son tornata alla riscossa!Vuoi sapere cosa mi ha detto?cosa ha fatto?che musica c’era, l’odore di fritto e rifritto, il colore delle mutande , della macchina della zia, che è diesel e a 4 ruote?”
• LA RISPOSTA PLAUSIBILE ALLE 8 DEL MATTINO SENZA ESSERE OFFENSIVI:
“Non me ne può fregar di meno”
RISPOSTA REALE:
“Ah, ok, brava, CIAOO”
“MA, non vuoi sapere…”
NO TUTUTU
Mamma mia non è possibile, con un inizio di giornata così, cosa posso aspettarmi oltre?
A chi mi incontrerà l’ardua sentenza.

mercoledì 28 aprile 2010

PRIMA PARTE, DI UNA PRIMA PARTE DI NULLA




NB: Post fatto solo di stereotipi e luoghi comuni, non comuni, d'insieme.




Adesso ditemi la verità…Voi, Voi persone non irascibili quanto me, se vi fosse arrivata una mail con scritto: “Scusa, mi son fatta il tuo tipo, c’ho fatto pure lo sforzo ma dovevo per forza sturare il mio lavandino”, come l’avreste presa?
Io da persona irosa, irabile e psicolabile, mi son guardata intorno, diventando rossa con le pupille serpentine ho tirato un’onda energetica senza pari, ed essendo al lavoro son stata spedita fuori dall’ufficio in un nano secondo, secondo durante il quale ho chiamato la polizia per autodenunciare un omicidio, intenzionale, voluto ma che purtroppo non ho mai portato a termine, perché questa persona non vale nemmeno la fatica, e mi fa così tanto schifo che non riuscirei nemmeno a toccarla, a malapena riesco a salutarla, per la giusta cortesia, ma mai e poi mai riuscirei a toccarla…COME TI PIGLIA LA VITA???TI UBRIACHI CHIAMI IL MIO TIPO E GLI VAI SOTTO CASA???CHIARO CHE LUI , ANCHE SE TU SEI UN CARRO AMIU AMBULANTE, ALLE 2 DI NOTTE, CON GLI OCCHI CHIUSI UNA SVELTINA SE L’è FATTA UGUALE!APPLAUSI VI VOGLIO BENE.
Dopo questo preambolo che non serve a nulla, se non ricordare a me un avvenimento storico capitatomi un anno fa, vi racconterò l’uomo secondo me:
si la sua valenza alla luce della teoria dello sviluppo ormai è quasi nulla, serve a procreare, forse ad aprire i barattoli quando si è stanchi, e a farsi quattro salti nel letto come si deve (oddio, a volte la qualità non è delle migliori, ma a scatola chiusa, solitamente non si riesce a capire, tra tutti ne salverei solo 2…quindi..)

• UOMO TORO (1)

Quello che abbronzato, Palestrato E BALESTRATO, in bolla, d’estate si mette canotte stretch e jeans sgualciti, occhiali da sole ultimo modello e cappellino.
Di solito non parla emette suoni gutturali incomprensibili, ma si fa capire per lo più a gesti.
Molto protettivo, non perché ci tenga ma per rimanere nel personaggio. Ha la faccia mixata tra Bruce Willis e Vin Diesel, non puoi dirgli di no, anche se sai che sarà la tua perdizione, anzi una gran perdita di tempo visto che oltre a te ne ha mille altre.
Si ama, passa il tempo a curarsi e a cercare la pietra filosofale, non legge, ma s’interessa alle cose che ascolta alla tv.
Pregio: Fa beneficenza
Difetto: è una beneficenza indiscriminata (che schifo)
• UOMO GAZZETTA ROSA (1)

Calciatore mancato, anche se non fa altro, o poco altro.
Nei giorni dispari si allena, in quelli pari legge la gazzetta, gioca a Pes, tagga video sulla squadra del cuore, allestisce coreografie per la domenica.
Innamorato di se stesso del calcio, di Cassano o chi per lui, a volte è impallato anche col sesso. Ti vede come uno svago, gli orari di pausa pranzo, colazione e merenda son perfetti per incontri casuali e piccanti, grandi soddisfazioni, anche se ti tratta come un pallone da calcio. Non ha idee politiche definite, ma parla di tutto, è quasi logorroico.
Impeccabile PR amato dagli amaci, sospirato dalle donne.
Pregi: è un mediano nato, mooolto altruismo, meglio come amante.
Difetti: troppo spesso gli piace il gioco di squadra

• L’INTELLETTUALE (1)

Ti cattura con il suo grande sapere, poesie, scrittore, cantautore, pittore, laureato in UMANESIMO.
Con lui si frequentano mostre, teatri, convegni e presentazioni di libri (quasi sempre i suoi). Dice di amarti disperatamente, il dolore e lo stupore provocato dal sentimento lo turbano, lo portano all’isolamento, al suicidio intellettuale, non ci sono parole per descriverle l’attimo dei tuoi occhi che incontrano i suoi.
Ti presenta agli amici con le stesse parole che si potrebbero usare per descrivere la Nike di Samotracia, in realtà però nella sua mente, se i tu a non poter fare a meno di lui, della sua presenza, quasi soffocante.
Radicale nelle idee politiche, ti vuole convertire, pensa a te come ad una discepola.
A letto suole essere sadomaso.
Pregi: Ci saranno libri, poesie e quadri tutti su di te
Difetti: Le tue idee se dissonanti saranno lapidate, si renderà necessaria una vera e propria Perestrojka.



• L’INGEGNERE (2)

Arrogante. Spesso affascinante, purtroppo appena apre bocca per affermare: “In effetti si, ho viaggiato, son stato 3 anni a Petra, ho portato la cultura in quel paese lì..” ti rendi conto che le mani addosso le metteresti solo per tirargli un cartone.
Ti guarda dall’alto in basso, crede di essere spettacolare, ti corregge, puntualizza dove non necessario, non riesce a parlare, ma solo ad affermare tesi inconfutabili.
Spesso è di destra, a volte sa tutto nel suo settore e nulla di materie letterarie.
Pensa di corteggiarti in una maniera impeccabile, ti porta fuori, ti presenta famiglia e amici, ma sei solo la sua bambolina e nulla di più.
Istrionico, sportivo, al primo appuntamento snocciola tutti gli episodi salienti della sua vita, raccolti in un Bignami, mentre parla, scrive messaggi e ti fa vedere le foto di nipoti amatissimi che porta a cavallo nel weekend.
Ha sempre il miglior amico alle calcagna, quello al quale ti sbologna nel caso nel fine settimana dovesse tornare alla casa madre.
Si crede insostituibile, ma non si rende conto che tu annuisci ascoltando l’mp3.
Pregi: Per qualche minuti credi di esser la prescelta.
Difetti: è un bluff sotto tutti i punti di vista, è solo scenico, ma vuoto.

giovedì 15 aprile 2010


La vita non è un film, ma quella serata lo fu

Una serata con l’amore mio, una serata come tante già trascorse, una birra, poi un’altra, contare gli spiccioli, tantissime parole.
Solito pub, così vicino a casa da sembrare straordinario, ci arriviamo a piedi, dopo un appuntamento alla solita fermata dell’autobus, dove le sigarette si sprecano nell’attesa e l’mp3 ti fa compagnia scacciando i cattivi pensieri assordandoti con le solite canzoni amiche.
Nulla faceva presagire che sarebbe diventato un film, la pioggia insistente non dava tregua, il freddo non riusciva però a farti passare la voglia di uscire a fumartene una, solo per mettere una pausa alla garganella di birra.
I polacchi in un italiano stentato chiedono una sigaretta invitandoci a bere birra da loro, decliniamo l’invito.
Il bagno è fuori, ci si bagna per raggiungerlo, si scende una scaletta e ci si trova in un cortile interno, e sembra di essere in un’altra città, nordica, magari.
Il messaggio dice: “Dove sei? Io ho finito, son con un amico”
Mi guarda e richiede: “Li invitiamo?”
“Ma si, tanto..”
Le storie incessantemente riempiono lo spazio della saletta, semideserta, con le luci soffuse e le pareti piene di pubblicità di marche diverse di pilsner.
“Si ma lo sai devi crederci sempre!”
“Ti rendi conto?mai e poi mai avrei pensato di vederlo, amici da tanto e poi…”
Vado in bagno e quando torno trovo gli altri due posti occupati ed uno, seduto sulla mia panca mi dice: “Ma tu, tu sei un’attrice! Piacere Fabio” e dsa lì inizia il nostro film.
Miss T e D, seduti uno affianco all’altra sembrano usciti dal trailer di un film americano sull’inseguimento di un sogno:
capelli lunghi e berretto a calzino lui, e lei uno stile tutto suo, bambolina giapponese gotica.
Io che mi perdo nei racconti sull’India del tatuatore, che mi racconta di aver fatto un viaggio sul tetto di un treno e di aver condiviso con gente diversa, di estrazione differente milioni di esperienze: “Questo si , che mi ha cambiato la vita!”
Caro Bianconiglio, basta poco per farmi innamorare, ma continui a scappare, nascondendoti in anfratti ombrosi, dipingendo pareti di tane, con favole mirabolanti, ed io, io ti ho potuto scorgere solo una volta, tra una siepe, ed un fungo.
I racconti continuano, imprese incredibili, il tatoo fatto a D. sul braccio, i suoi.
La sua casa col camino ed in mezzo alla stanza l’ulivo, intorno al quale gli amici si raccolgono a parlare: “Sai è preferibile l’ulivo alla TV, fa molto più hambient!”
Poi il viaggio in macchina, in un paesino in cima alla collina, le curve i disegni sul vetro: “è un leone!”
Le canzoni degli Him di sottofondo, i matrimoni a Las Vegas,- “è davvero una notte perfetta-
Una piazza, un numero-non risponde- nelle tane il cellulare non prende.
Un dolcissimo ritorno, e una volta a casa, tutto sembrava un sogno.

mercoledì 14 aprile 2010

Io lo stimo


H. 5.45: la sveglia si accende ed inizia il mio programma preferito, le dediche di tutto esaurito, dove persone diverse dedicano o si dedicano canzoni che solitamente non sono in programmazione.
Le voci si susseguono, calde, a volte isteriche, spesso innamorate.
Da un po’ di tempo a questa parte incazzate, tutte con la stessa persona, che è strano se si pensa che s’un milione di spettatori solitamente il 50% delle richieste le rivolgono all’amore il 30% al lavoro il 20% a varii ed eventuali stati d’animo.
Da settembre ad oggi, spesso mi capita di sentire: Mario bastardo, Balotelli infame ecc..
Io in sincerità manco sapevo chi fosse, sapevo solo che un giocatore dell’inter si chiama Balotelli; incuriosita da questa raffica di odio nei suoi confronti, volendo a tutti i costi conoscere la fonte di tutto questo sparlare (Blog, facebook,giornaletti..) iniziai ad andare su internet ad informarmi, iniziai a seguire programmi sportivi, interviste su you tube..
E mi accorsi che Mario, non solo è piuttosto Figo, ma non è nemmeno antipatico come la maggior parte dei tifosi lo dipinge.
A 18 anni, esser considerato uno dei più bravi calciatori del campionato farebbe montar la testa a tutti, solo che se Cassano fa lo spiritoso arrogante, allora va bene, se lo fa Balotelli allora parte l’insulto.
Non è giusto, fossi stata nei suoi panni avrei espresso la mia rabbia nei confronti dei tifosi in maniera ben più esplicita, del solo andar sotto la curva…seeee avrei saltato la barricata e fatto na strage con bazooka altro che!Insulti razzisti dai suoi stessi tifosi che schifo.
A Striscia ha indossato la maglia del Milan…EEEBBBééé????un calciatore non può aver una fede diversa rispetto alla divisa che indossa???certo che si, son mercenari tutti a parte pochi (Totti!) e da bravi mercenari passano dal miglior offerente, che mi sembra giusto, non etico ma giusto.
Ma ditemi voi, nel 2010, oramai c’è qualcosa di etico?NULLA, è l’epoca del nichilismo puro e quindi non andate a fare i finti moralisti per una maglietta indossata, che siete solo che patetici!
Quindi a questo punto si arriva all’unica conclusione possibile:
“Perché Mario è indigesto al popolo tifoso?”
1)Perché è FIGO
2)Perché gioca a calcio da Dio e loro le cose che lui fa in campo le possono solo sognare sulla PSP, quando giocano in maniera decente, per il resto dei lesi, nemmeno la console è d’aiuto.
3)Perché ha 18 anni ed è straricco
Insomma la goccia che poi me lo rese ancor più simpatico è stata l’intervista delle iene, ed anche se mio fratello e quasi tutti i miei amici non possono far altro che denigrarlo io dalla Nord urlo:
“BALOTELLITI AMOOO” anche se con il Genoa non c’entra nulla…E VENITEMI A RIMPROVERARE!?!?!

domenica 11 aprile 2010

Il Derby secondo me


Preambolo obbligatorio a questo post:
1) Grazieeeee Rooomaaaa che ci fai piangere abbracciati ancoooraaa Graziieee Romaaaaa!Grazie all’Ottavo re de Roma il gladiatore Francesco Totti che esulta in cima all’ottavo colle de Roma!
2) Graazieee Valeeee per aver vinto in Qatar, di notte, dove non vincevi dal 2005


NB: In questi 2 ringraziamenti spero di aver dimostrato sportività, la sportività che non posso dimostrare perché il Grifone ha perso e io il doriano l’ odio da quando sono nata.
Non posso proprio gioire, perché ha vinto perché noi abbiamo giocato male;
noi siamo stati inconcludenti in area, noi non correvamo dietro alla palla, ma eravamo incollati all’erba del Ferraris e proprio non ce la sentivamo di correre, stanchi “chissà perché, chissà per cosa, nessuno sa perché, perché chissà per cosa!”
Noi.
Noi che per l’ennesima volta dalla Nord abbiamo dimostrato la nostra fede con una coreografia mozzafiato.
Noi che non smettiamo mai di cantare, nemmeno se rispediti in C!
Il calcio non vorrei vederlo giocato così.
Non vorrei ogni secondo che la partita si interrompesse perché un 99 qualsiasi sfiorato da fantasmi invisibili, cade per terra e sta mezzora a far una merolata pazzesca, fingendo chissà quali dolori lancinanti in posti esageratamente assurdi; per una volta avrei preferito che il calcio fosse giocato con falli, anche brutali, giocatori falciati da dietro, spintoni gomitate, un po’ alla Marc Lenders.
Invece ho visto 22 “donnicciole”, alle quali mancavano solo body e scarpette con le punte per interpretare la morte del cigno.
Ma chi vi allena Garrison?
Oh cugini c’avete messo 6 anni per vincere un Derby, l’avete vinto 1 a 0 non vi siete nemmeno riscattati dall’ultime 3 pere ricevute, e vi siete permessi di far gli esaltati in giro per la città, siete PESSIMI.
Non posso dimostrare alcun tipo di sportività, Genova è solo rossoblu!
Gaspe, frusta quei rammolliti di giocatori che ci ritroviamo, falli allenare stile Jeff Turner. Non possiamo perdere dai ciclisti che già da nove mesi a questa parte trallalerano: “Se sotto c’è un genoano in testa gli pisciamo” e adesso figurati, andranno in giro con le loro schifosissime scarpette rosse , stile Dorothy a cercare il loro Mago di Oz, alias Antooo, che con la sua faccia contrita s’è seduto nell’aria in preda ad una crisi mistica che l’ha portato alla visione del Mondiale, e a dialogare con la sua solita mano davanti, da sbadiglio, con la Dea Kalì, la quale a suo dire gli avrebbe detto:
“Fenomeno, hai avuto 700 donne, ma perché a me proprio nun me fili?”
Misticismi a parte, rintanata in un lupanare della mia città ho seguito il derby con la mia solita verve inglese: “Mortacci, a voi, meeerdeeee!”-“Maledetti BLucerchiati-alzaaatiii, spaccagli la faccia!”
Si, si con il cameriere che mi serviva allibito la mia birretta, e che, sfortuna ha voluto, mi rivolgesse la parola proprio al 23 esimo, quando quel fortunello barese trovandosi in area, per caso ha fatto goal, con Scarpi dietro in preda ad una crisi di fame, che probabilmente stava chiamando il paninaro, ignaro del pallone che stava entrando in rete.
Benissimo, anzi malissimo.
Dopo aver accusato il cameriere, per avermi fatto subire, il goal, e dopo avergli urlato: “Non mi rivolgere, mai più la parola!”(ehhh pensare che gli sbavavo dietro da esattamente 23 minuti, e tutto è caduto nell’oblio di un goal!), me la son presa con i due pivelli doriani dietro di me, son tornata a casa sbattendo porte chiamando mio padre, mio fratello che come me inveivano contro i cugii, ho litigato con mia madre chè è gabibba doriana ,son andata a letto senza voce ma con la tristezza nel cuore, avendo coscienza che:
• I miei più cari amici son blucerchiati e se ne approfitteranno di questa vittoria per sbeffeggiarmi in lungo ed in largo. Anche perché da me han subito le peggior cose!
• Purtroppo son sempre uscita con blucerchiati, tranne uno, chiaramente il migliore di tutti, ma non posso non lodar le loro doti, cacchio
• Mia madre è zecchissima, e ancora oggi non me ne faccio una ragione, ma è pur sempre mia mamma, anche se ho cercato di disconoscerla, di farle cambiar fede in qualche modo, almeno di farle capire che, essendo nata a Roma, avrebbe potuto tifare la Magggica, ma nulla!
• Vado sempre a mangiare il gelato dove va Cassano, prendo l’aperitivo nello stesso suo bar, mi sembra una congiura, al supermercato faccio la spesa con Carolina.
• Il mio bar di fiducia è di un Sampdoriano.
• Ho lavorato sempre per ristoratori Sampdoriani maledetti L’unica cosa che mi salva è:
TUTTO QUESTO MI SUCCEDE perché è MEGLIO CONOSCERE IL PROPRIO NEMICO!E probabilmente, per darmi occasione di distruggerlo!
KGB

martedì 6 aprile 2010

Necessità è Oblio


Io:Non capisco cosa possa essere la necessità.
Gattomatto:Quale necessità?fisica?
Io:Se fosse quella fisica al momento mi troverei in difficoltà, anzi purtroppo in difficoltà lo sono sempre;
Cibo , acqua, tutto mi fa gola. Ho bisogno di quantità industriali.
Gattomatto:Ecco il perché dei problemi avuti con i vari ex, storditi dalle incessanti richieste, a volte sviliti, abituati forse alla donna alla quale chiedendo, si riceve il rifiuto, con te trovavano l’esatto opposto, l’insoddisfazione, nulla ti basta.
Io:E quindi, la necessità porta all’insoddisfazione!
Gattomatto:No una volta saziata non dovrebbe.
Io:Se abitassi in Brasile probabilmente il sole non mi basterebbe lo stesso, nel deserto mi lamenterei delle notti gelide, non troverei mai pace sono un animo irrequieto.
Gattomatto:Nausea?
Io:Si alla fine si pure delle cose belle.
E dunque come porre rimedio?
La privazione sarebbe forse la soluzione?
L’accontentarsi?
Gattomatto: No non sarebbe la giusta prospettiva di vita, non ti piacerebbe proprio.non sarebbe giusto, hai già provato, ti è andata male, hai sempre avuto questo conflitto nulla ha potuto aiutarti, l’esagerazione in tutto, l’oblio che ne consegue, l’alienazione della folla, il perdersi e non riconoscersi, forse lo sdoppiamento di personalità, nascondersi e farsi rincorrere, nulla è sano, e una volta che ti rifugi qui, nelle viscere, dove credi di poter pensare, non ti accorgi nemmeno di essere sempre in preda al desiderio di eccesso, eccedi nel cercar il nulla, il buio il sosia che ti guidi alla saturazione del Nero.
Io:Se solo mi svelasse-questo sosia-ciò che sono, riuscirei ad uscire da questo vortice di incessante bisogno.
Gattomatto:Lui non può indicarti nulla, brancola nella tua fame, non ti potrà mai guidare.
Tu solo tu hai la soluzione, ti manca un numero sta a te.
Puoi cercarlo a tentoni, puoi decidere di accender la luce della ragione.

sabato 3 aprile 2010

Specchio, solo un riflesso


Cominciai a tagliarmi i capelli , per trovare la novità. Mi ripetevo, ogniqualvolta davanti allo specchio con le forbici in mano ed i capelli bagnati, che questo, si questo sarebbe stato il modo giusto per avere un domani diverso: ma anche se i capelli si accorciavano, la mia capacità di carpire segnali di un quotidiano diverso, erano pari a zero.
Tutto uguale, stesso lavoro, stessa città e stessa vita.
Mai mi sarei immaginata nei miei sogni di bambina di fare una fine così poco avventurosa, così uguale a miliardi d’altre vite.
Il gatto dietro di me, seduto sul bordo della vasca mi guardava con aria rassegnata, la sigaretta che buttava nubi di fumo blu, gli occhi svegli e la consapevolezza di chi sa che questo mio mezzuccio a nulla sarebbe valso.
“Perché non ti rendi conto che la tua cecità non ti permette di cogliere l’essenziale? Possibile che tu non ti renda conto che finchè vivrai di momenti costruiti dalla tua mente, nulla si presenterà a te come è in realtà, ma sarà filtrato dai tuoi pensieri?
Prova a guardare l’insieme senza preconcetti, senza il filtro dell’ ieri!”
“A parole è facile, non posso non ritrarre il presente senza che esso sia influenzato dal passato; se vedessi una persona di mattina, conscia che nel passato mi fece un torto, sicuramente i miei occhi la scruterebbero con diffidenza.”
“No, questo non deve accadere.”
“E invece si”, urlo io allo specchio. Si , è così, oggi son così per colpa di Ieri..
Nulla potrò fare per cambiare, se non cercare, almeno in parte di non vivere di preconcetti.
Come? Assicurandomi, forse, che una volta chiusi gli occhi nulla esista realmente? Dunque tutto sarebbe frutto della mia immaginazione, e quindi io dovrei solo cambiare modo di fantasticare; ecco, finito di tagliarmi i capelli, farò così!
No, probabilmente, sarebbe proprio la maniera errata, quella da evitare, lo stoicismo potrebbe aiutarmi o meglio il cinismo in senso classico o il nichilismo? Forse l’atarassia?
No , no e no.
E se vivessi in un mondo già disegnato? Vorrei sicuramente uscire, come T. cerca di valicare i confini della sua regione-lager, io vorrei uscire dalla mia cornice, lo so non è la stessa cosa,i miei diritti, bene o male, son tutelati, sicuramente più dei suoi.
Eppure trovo di che lamentarmi.
Non lo so. So solo che partirò da lunedì, non posso mica partire da sabato, in questa nuova impresa, cercar di vedere l’insieme in maniera più realistica, un po’ come scrutare un quadro verista, non futurista.
Forse basterebbe avere solo un po’ più d’ordine tra le mille monadi, i mille film, i mille cassetti mal chiusi.

giovedì 18 marzo 2010

Fuma blu, una nuvola e dentro tu


“Peer, tutte le voolte che
na na na na na…”
Fuf, il bar è pieno di gente sono le 8 ma sembra che tutto il “Traffic Jam” si sia spostato dalla strada all’interno di questo locale che funge da sala colazione a mensa a posto dove guardare la Tv, cercando disperatamente di non pensare che hai solo 15 minuti, dei quali già 5 son sfumati in ascensore per riprenderti dallo stress da chiamata.
Ti avvicini alle brioches e ne prendi una glassatissima, la metti in bocca e scopri che è un Big Bubble travestito da brioche di due giorni fa, forse tre, e ti maledici e inizi la giornata maledicendo tutto il sistema.
E il Gattone affianco a te, t’ammonisce:
“No, non cominciare così!Sarà un costante degrado se te la prendi per una sciocchezza!”
Tu lo guardi, coperto dal suo cilindro, appoggiato al suo bastone, che si lecca i baffi sentendo l’odore del salmone che rosola in attesa della pasta, per i piatti delle 12, e pensi- Va bene ha ragione, ci provo.
Ma poi entri in ufficio e vedi un nugolo di problemi sempre più ronzanti avvicinarsi a te e avvolgerti nel loro fastidioso rumore, e Lui, sornione, sdraiato sulla tua scrivania, a fumare scuotendo la testa con aria derisoria.
Va bene, nulla è insormontabile, non ci pensiamo andiamo avanti,m se il cervello è occupato nel lavoro di certo non riuscirà a divagare, ma il mio purtroppo ci riesce, e alle 13, usciti per il pranzo ci troviamo davanti il fante di cuori, dagli occhiali da sole lucenti, il passo sicuro, la faccia da schiaffi, talmente FIGO e talmente BASTARDO da non riuscire a spiegarmi il perché ci siamo frequentati, ma soprattutto “Che Cazzo ci fa sotto il mio ufficio???””
G: “Ha lavato la macchina, tessoro, Frrr!”
“Si tu lo conosci, e spero non inizierai a difenderlo, è tanto simpatico ma…non lo voglio più vedere”
G: “Già, non lo vuoi più vedere- fuuuuu - un fiotto di fumo blu, mollemente esce dalla bocca- ma lo chiami e lo fermi per la strada?Mi sembra un’ottima mossa , proprio da persona che non vuole vederne un’altra, ma la ferma così tanto per..VEDERLO NEGLI OCCHI!”.
“Ok ok, ho “smarronato” va bene hai ragione scc”!
G: “Come al solito , tessoro”.
Ritorni su stordita, ancor di più che all’uscita, incontri la regina di Picche in ascensore, ma anche i denari che continuano a ridere allegramente ticchettando sui loro palmari e creando dialoghi interminabili su prestiti, rendite, macchine, corse e cavalli.
Buona la pizzetta, anche se avrei preferito dei taglierini tartufati con gli scampi, bella la giornata piena d’imprevisti, tanto da far accendere alle persone, le sigarette al contrario; Il sole non c’era stamattina, adesso fa capolino in un cielo velato dall’aria esasperata, di chi è stato coperto da coltri di nuvole per troppo tempo, ed ormai non riesce a colorire il suo pallore.
In realtà è come essere in un quadro di Munch, l’angoscia ti attanaglia, ma ci son gli sprazzi di luce vera o fallace che sia che illuminano un attimo tortuoso quanto una curva.

mercoledì 17 marzo 2010

ME




Ore 15 entro e vedo una con i capelli tagliati uguali identici ai miei, che tutta sorridente mi guarda e mi dice: “Hai visto?Siamo uguali!”

E io dentro di me mi dico: “Non va un cazzo bene, possibile?Ognuno è meraviglioso solo perché differente dall’altro, perché quindi voler a tutti i costi emulare?”

Ma va bene, non ci pensiamo mi raserò a zero probabilmente o inizierò a portare i capelli stile afro -in pratica come li avrei di natura- SPERANDO VIVAMENTE che la gente abbia il buon senso almeno di non voler copiare un nido d’api.

“Va bene, va bene così..” cantava Vasco, ma non va bene per nulla, soprattutto pensando a tutto quello che vorrei ma non posso, tipo:
-mi sveglio con l’aspirazione di girare il mondo con i miei gatti a bordo della mia Twinghina; sarebbe fantastico, sponsor, blog per tracciare le novità del giorno e mille conoscenze fatte ‘on the road ’- magnifico. Vagare per la steppa russa in mezzo a donnine rugose, proprio uscite da un’epoca che ormai è passata, col fazzoletto intorno alla testa e le gonnellone, come se vivessero ancora nell’ottocento, come se credessero nell’imminente arrivo di Stalin e dei suoi quadri a controllare la rendita agricola dell’URSS.
-oppure un altro sogno ad occhi aperti aprire un locale Glamour/Rock tutto Viola e nero tutto glitter liquori e birre ottimi , musica very space e palle stroboscopiche ovunque.
-Ranch Texano, cavalli caldo
-Corse nel deserto del Nevada, “Paura e Delirio”
Silenzio. Ho un cervello troppo affollato ed il Biiip della chiamata mi innervosisce:
“Chiaramente, gente che chiama senza la minima cognizione di pausa!”
“Ciao Amooreee Mio pivellina!” meno male che esiste se non ci fosse probabilmente in queste giornate nevrotiche non riuscirei nemmeno ad immaginarmela una persona così, con la quale far finta di essere gatti d’ufficio, o darsi i calci rotanti sulle sedie girevoli:
“AHHHHHHHH sei troppo come GoKu- San!!!

E poi il libro, che non mi piace proprio per niente.
E le serate con le amiche, dove mi perdo a guardare il vuoto.
E il mio secondo lavoro, dove mi metterei in piedi sul tavolo ad urlare:”Cazzo, io faccio la cameriera da 11 anni, voi non sapete gestire una cazzo di pizzeria, e vi permettete di trattarmi come una sguattera solo perché son veloce a fare le cose???Mediomannn chiama l’igiene, i NAS, la Finanza spacchiamo tuttooooooooo!”
Il bipolarismo è una brutta bestia, un secondo tutto è prezioso, solare, sorridente, sei innamorata, ma l’attimo dopo sei in un pozzo, al buio e l’odore di muffa si insinua nelle mucose del tuo naso e tu non solo ne sei nauseato, ma cerchi di uscire dall’altra parte scavi nella melma, e senti tra le dita tutte le brutture viscide, i vermi che vi scivolano sopra, ma tu continui, ti ostini vuoi scoprire l’altra realtà, ci deve essere un’altra prospettiva, solchi la terra, la buchi e vedi rosso e senti caldo e allora ti accalori con ancor più foga, fino a che la testa non sarà completamente sparita nel buco, e sbucando dall’altra parte gli occhi incontreranno un Luna Park mirabolante, con gattoni parlanti che camminano coma Charlie Chaplin col bastone ed il cilindro e tu che sei a testa in giù li segui in verticale, con le mani comodamente a passeggio sulle nuvole, e la sensazione è bellissima, stai parlando con il tuo gatto e lui ti spiega mille cose:
“Non ti devi arrabbiare, meno ti arrabbi meglio stai, fatti scciii volare addossdo tutto!-il mio gatto ha 2 difetti di pronuncia
-sc= alla sc russa
-ssd parla come muccinooooo oh mio dio!
“Tutto passa è inutile che ti affanni, il caso non risponderà mai alle tue azioni, ai tuoi lamenti, ai pianti o alle grida, è così tu abiti su e devi cercare per quanto sia nelle tue capacità, di terminare la maratona senza troppi danni, non è detto che per forza uno debba saltare gli ostacoli, non vi sono regole scritte, puoi passarci in mezzo, sopra far finta che non esistano spingere il tuo vicino, l’importante è superarli, ed una volta superati dimenticare, B. la testa affollata di ricordi non aiuta, ti fa affondare e rischi di dover continuare a vivere in fondo al mare della memoria, che è peggio, rischi di rimenerne soffocata, Cara Mia”!- “E soprattutto evita le nasse, già mille volte sei rimasta impigliata in gomitoli polverosi ed ingarbugliati, solo per scelte avventate e sbagliate!”
Oddio, il mio gattone fuma quanto me, solo che utilizza il bocchino.
La mia Diva dove è?Gattina Bambolina?è sdraiata su un trepiedi e mi guarda, come se fosse un quadro di Warhol, è blu viola e rossa- “Ma sei Marylin?”ma invece di rispondermi sbatte le ciglia, sbadiglia e si mangia una fragola.
Che strano, volendo fuggire dalla vita me ne sono creata una parallela, oppure esiste realmente?
Trovo la mia Twinghina ed insieme giriamoli Me!
Lei sorride e mi accoglie sempre, è la stessa ma è gommosa e tra le nuvole sarà pure più piacevole andare avanti???

lunedì 15 marzo 2010

Lunedì- il principio è sempre in salita


“Dammi un’occasioonee
maledetto amooree,
tu si tutte coseee
Io amo lei è tutta vita miaaaa”
Eccolo il mio inizio settimana, è cominciato così, con una dedica ricevuta via mail.
Qual miglior risveglio, se non dovessi pensare , però , a tutte le implicazioni negative che avrebbe questa dedica; quindi, in fin dei conti preferisco pensare che sia stata fatta senza malizia, e così farò, fino a che la ragione non deciderà di abbandonarmi del tutto.
Ed inizio a leggere le altre mail, discussioni sullo stile inframezzate da chiamate lavorative spicciole.
E oggi c’è il sole e ,anche se stanca sono contenta, soprattutto pensando che per G. le cose forse si stanno mettendo alla grande, e che la chiacchierata di Sabato notte è stato un flusso di coscienza al quale difficilmente potrei rinunciare, perché mi capita solo con lui di provare questo tipo di libertà di espressione un po’ “espressionista”.
E nulla più mi sembra buio, nemmeno le cattiverie sentite e subite, nemmeno i messaggi ricevuti ieri da una persona che non capisce quando sia il tempo appropriato per dileguarsi, il tempo per battere in ritirata senza il bisogno di insulti, offese e grida, perché costringermi a diventare ciò che aborro, solamente per il capriccio di un rapporto fisico?
Mah, eppure siamo così in troppi, è tutto così affollato che non mi so spiegare come mai continui a tornare, quando:
1) Sei già impegnato
2) Un mese fa si è deciso di finirla
3) Già mi avevi costretto ad esser caustica
Ma va bene lo stesso, andiamo avanti e non ci pensiamo come mi consiglia sempre TT.
Oroscopo del giorno: Ti stai infilando in una nassa senza vie d’uscita, non ragionare!
Oh mio dio venitemi a trovare alla neuro, prossimamente sui grandi schermi con Borderline!

sabato 13 marzo 2010

Libertà è prigione




Si io, che ho sempre inneggiato alla libertà e all’indipendenza;
io che la prima volta che scappai di casa avevo solo 5 anni ed i miei mi trovarono nel sottoscala con libro ed orsetto;
io che non conto nemmeno più tutte le volte che sbattendo una porta andavo alla ricerca di un nuovo portone: al momento mi ritrovo, piuttosto sconcertata, ad affermare che: sebbene la mia indipendenza oramai sia conosciuta ai più, i quali tra le altre cose son perfettamente consci che sia la libertà a spingermi a non aver radici, legami, rapporti professionali duraturi, mi sento imprigionata più di tutti coloro che magari non hanno mai ricercato in maniera così smodata questo status privo di cofini.



Probabilmente la mia è una sindrome, non saprei definirne il genere in maniera più particolareggiata, una di quelle nevrosi annidate nel profondo subconscio, e che probabile mente uno crede di sopire con un palliativo ma che periodicamente si ripresentano bussando alla porta della ragione e cercando prepotentemente di irrompere nella tua vita sconvolgendola; riesce a rendere intollerabile tutto:
• la routine del lavoro
• gli amici perché son sempre i soliti
• le piccole certezze costruite
• la casa
E inizi ad aver una terribile voglia di distruggere o abbandonare tutto quello che hai costruito, regalare i gatti , affittare la casa, mollare il lavoro e prendere il primo aereo chissà per dove e iniziare tutto da capo con la coscienza che la sensazione esilarante della novità probabilmente svanirà nel giro di pochissimi mesi.
Perfino leggere il quotidiano è ostile alla mia esistenza, perché lo leggo in ufficio, perché è scritto in italiano perché la notizia più importante è: “Berlusconi indagato per aver fatto pressioni sulla censura di AnnoZero!”
Bastaaaa, per l’ennesima volta la stessa identica notizia basta!
Basta articoli del tipo: “La voglia degli italiani di viaggiare si è sopita- altro che Milione!”-ma cosa vuoi che si sia sopito? Se mancano i soldi è chiaro che le possibilità di viaggiare si riducano, e chi è che ancora può permettersi di viaggiare?
• pensionati
• chi guadagno più del minimo di sussistenza
• studenti o che vivono a casa con genitori abbienti o che lavorano ma continuano a vivere a casa de mamma.
E qui nasce l’argomento dell’articolo successivo: “Perché i giovani italiani sono restii ad abbandonare il “nido”, per utilizzare un termine di Pascoli; come perché?è ovvio perché si fanno i conti, perché la fetta di libertà la cercano altrove o forse non è così tanto impellente questo bisogno, o per soldi, o forse perché è impossibile trovare un lavoro a tempo non dico indeterminato, quanto almeno che superi i tre mesi.
Ed io, io che questi articoli li leggo quotidianamente, con varie sfumature a seconda delle testate giornalistiche e del loro orientamento politico, io che oramai son nauseata di sentire sempre lo stesso “carosello”, che non vedo nemmeno più la Tv perché è sempre uguale, io che alla Radio ascolto con piacere solo “è tutto esaurito” con Marco Galli e Pizza e Match e Squalo perché è l’unico programma sempre diverso, io che se ascolto lo Zoo è come se ascoltassi i giovani che non sanno parlare se non con bestemmie o parolacce, io che se vedo Zelig oramai è come se guardassi AnnoZero e se guardo Ballarò è come se vedessi Le Iene non son nemmeno più sicura che se partissi risolverei questo mi disagio.
Lo potrei risolvere rintanandomi come Alice ancora di più nel mio mondo fatto di libri fogli, disegni ma non ne varrebbe la pena, perché sarebbe come non vivere, possibile che non vi siano vie di fuga?
Mi sento come se fossi dall’altra parte della siepe, la parte infinita e saltassi per vedere Leopardi cosa sta facendo:
“Ehi, come ci sei finito nella parte confinata?Vedi le ombre riflesse come nel mito della caverna di Platone?”
“No, vorrei valicare la siepe e far annegare nell’immensità il mio pensiero”
“Il bello è che l’immenso tu lo possiedi nell’animo io lo possiedo fisicamente”!
“Il tuo naufragar è dolce, il mio è struggente”!

Il mio è Sturm und Drang implacabile, inarrestabile: la tesione che mi spinge verso il metafisico e la fisicità più cruda, quasi Caravaggesca, verace violenta insoddisfatta ed insoddisfacente come tutti i miei rapporti amorosi, perché io non riesco mai a dare molto, mi trattengo per non far affogare gli altri nel tumulto del mio sentimento, che travolgerebbe, che non ha freno è cieco.
Cieco come me, non come Omero.
Sarò Minotauro, e non cercherò nemmeno più l’uscita del labirinto, e attenderò Teseo, o sarò Icaro che per il troppo volar alto fallì?
Chissà nelle Metamorfosi forse troverò la risposta, sperando di non far la fine di Pandora.

venerdì 12 marzo 2010

Bansky, Starsky , Arcy Stralcy



Si perché svegliarsi alla mattina con la carogna e poi scoprire che 20 minuti di fisioterapia la fanno passare non ha prezzo, c’è lo sciopero dei bus e di tutto il mondo eh bè?che me ne fot’a me?son contenta, vado a piedi passo dal mio negozio preferito e mi guardo 10 minuti di soap opera made in china non sottotitolata ma veramente violenta “XXXX”, intanto compro l’ennesima camicia e l’ennesima maglietta grigia per un guardaroba sempre più bicromatico Nero/Grigio con qualche spruzzata di viola, che se mai il mi writer preferito, Bansky, dovesse immortalarmi sarei tra le tonalità più underground, molto London look, o forse non me ne capisco per niente di moda e mi vesto a seconda di quante lavatrici dovrei programmare o a seconda del mood…
Passare davanti alle conigliette della vodafone e non imprecare, andare avanti per la propria strada anche quando i pivelli davanti al portone ti gridano tipa tipa tipa girati e non mandarli affancuore non è da me
“Ma io lo so perché son contenta” mi dico guardando il cielo velato, che si è dimenticato che nella scala cromatica oltre al nero ed al grigio, ed ogni tanto al bianconeve,esiste pure l’azzurro- “è tutto merito della crepe di ieri con la mia cugi che mi ha riportata ai tempi del liceo: quando avevo il tempo di parlarle, quando passavamo ore ed ore a progettare una fuga al capodanno di Rio, la mia cugi, che è diventata un’isola felice in una vita più o meno in bianco e nero!”
Benissimo ed in questa giornata in cui mi sento ROARRR al massimo vestita come una chip, con una smodata voglia di fragole con il gelato e cappelli di paglia guardando dalla saletta breack fumatori (che tanto mi ricorda la smoking area di Heathrow) le lucine dei camion che entrano ed escono dal porto mi viene in mente P. e opppssss devo chiamare Zi per svegliarlo, che manco risponde al telefono ma ti manda un sms bip:”Grazie Zi TVB!”Mamma mia come all’asilo quando mi scrivevano sulle mani!
E pensare che ieri sera mentre guardavo Fight Club mi dicevo tra me e me: “Possibile che lo stia guardando solo per Brad???”-“Ovvio che null’altro mi tenga incollata alla tv se non la sua presenza, i dialoghi fan schifo, se non fosse che si suonano dall’inizio alla fine avrei già spento!” split ed infatti mi giro dall’altra parte spengo la luce abbraccio il mio gattone e cerco di dormire, ma le ombre sul soffitto rimembrano il periodo in cui non rientravo in casa se non alle 6 per farmi la doccia ed andare in ufficio e poi al ristorante dove non stavo in piedi piangevo e la C. disperata avrebbe tanto voluto uccidermi…
“Ma questo cosa significa?perchè ricordare i tempi bui?”Mi giro dall’altra parte ed ascolto il frastuono dei pub sotto casa mia:
“Ohhhhh raga aspettatemi, vengo a M. con voiii che il bus non passa!”-“Che storia alza la musica senti come pompa l’impianto di Tommy nella sua nuova Golf”
“Oh Eryyy sei na stronzaaaaaaaaaaaaaaaaa!”
Bene molto bene, appuntiamo:
• non chiamare la propria figlia Erica perché è stronza (sarà sicuramente con la K)
• non chiamare Tommy il proprio figlio se no diventerà un tamarro, allora lo chiamo così perché amo i tamarri!
Ohhh e sulla stampa mi informano che Bansky è pure diventato regista, che uomo dalle mille ed una notte, graffiti, film, comparsate anonime per non farsi riconoscere, fa tutto ciò che vorrei fare io, peccato che mi manchi la sua creatività, o forse si è solo sopita.
Ma queste divagazioni che ben chiariscono il mio carattere nebuloso e poco pragmatico a chi giovano? “a nessuno!”
Perché dunque parlare ed esprimere la propria idea?”
“Perché è Venerdì ed il mio capitano Marco Gallos, mi ha insegnato così!”
Reclamate quindi con quelli di Tutto Esaurito! La risposta sulla mia non concretezza ve la darà Morelli in Betty risponde Mercoledì!

mercoledì 10 marzo 2010

Dialoghi da lese\ tributo ad un’amicizia



Bo: Senza te nun pos stà perché tu m’appartien..
Io:Perché me piaci tuuuu, senz te nun pos sta ti vogl tropp bene…
Oh Bo!come cazzo stai?sei sempre in mutua mortaci tua da quando ci hanno separate non vieni più a lavorare.
Bo:Nooo, è troppo triste l’ufficio senz te!
Io:Oh boh Goku come sta?Parte o non parte per la legione straniera?
Bo:Voleva partire il giorno che lo mollai, per depressione!!!!
Io:ahahaha ma ti ricordi quella volta nel bagnoturco che facevamo madre natura??
Bo Troppo bello, e prender per il culo la Digi?
Io:Bello quasi quanto prender in giro tutto il resto del mondo, ma il migliore è il nostro miglior amico Nick lui ed il suo culoneeee
Bo:Ehhhhhh no meglio Cassedy hai la terza o la quarta?Ehhhhh
Io:Siamo troppo scem’ quando usciamo insieme, la gente si vergogna, ti ricordi al Golden che non volevo uscire e ho fatto la scenata al buttafuori ed ho tirato il neuroni????
Bo:ahahahahahahahah, comunque non possono averci divise di ufficio, non ce la faccio nessuno fa la demente come te, quando passavi in mezzo all’area con lo scatolone con scritto:”Parodi go home”, le nostre favole j.peg era tutto perfetto!
Si Bomba era veramente un delirio lavorare insieme e ancora di più andare al mare insieme a B. in palestra o alle fiere a prender per il culo Lele e tutto il resto del carrozzone, e come direbbe il nostro amico Zero: Vorrei salutare quei due GRAN PUTTAANONI DI…AHAHAHAHAHA

Festa delle donne un dramma per chi è allergica alle mimose e/o agli spogliarellisti




Si, ho deciso di uscire dalla mia reclusione autoimposta, proprio l’8 Marzo e la motivazione vera è che era lunedì.
Posto che già la domenica, seppur lavorativa, mi aveva portata ad annegare la mia routine in una Corona con sale e limone, consumata all’HH fino alle 5 del mattino con Zi che non sapeva proprio spiegarsi la mia pazzia:
“Piantala, non posso parlare seriamente con una che millanta di avere un’afasia, perché non riconosce la dx dalla sx, non puoi avere un problema ai lobi temporali, lo escludo, avrai altri problemi ma non questo!”
“Ma se te lo dico Ziii!”
E posto che il mattino dopo, lo stesso Zi, appena sveglio mi ha detto:
“Dove vai vestita da matrimonio?”
“Vado a mangiare la pizza!” detto con lo stesso tono di P. o almeno quello che mi riporta sempre GIO.
“Ah, e da quando per mangiare una pizza ci si veste così in bolla?”
“Da oggi!così in ufficio mi faranno i regali!”
“Ah, buono, ma non vai a ballare?”
“Vorrei tanto, ma non penso!”sempre con la voce di P.

Mi reco al lavoro per le mie solite 6 ore; ricavo come regali:
• un chupachups alla fragola
• un lindor rossooooo uhmmm
• la foto dei Babà
• mezzo kinder Bueno
• una mou polacca



H 21:

Finito di lavorare finalmente m’incammino verso la pizzeria, dove solitamente lavoro nel fine settimana, sapendo perfettamente di aver prenotato un tavolo troppo grande, io prenoto sempre i tavoli per più gente, ragiono con la prospettiva di quello che vorrei non quello che è. Stranamente però riesco a occupare tutto il tavolo, tra le mie amichelle e quelle della Vero…
Soliti scatch da circo abbracci da Carrambata e poi via verso la disco-desperado, dove donne/mamme vestite da spice girls, con i codini alla Emma Bunton ed i push-up che rendono il decolté tonsillare, si strusciano su spogliarellisti nani dal bicipite quasi scolpito e dal cravattino stropicciato;
“Oh mio dio, questo luogo di perdizione, dove per festeggiare tutte sembrano assalite da delirii quasi satanici, non fa per me, ma vista la bella musica inizio a sorseggiare i cocktails che mi passano ed a ballare facendo finta di essere in Brasile, sulla spiaggia con un bel mojito a ballare la samba…fino a che un allampanato- lampadato parruccone, non mi si avvicina prendendomi per mano e chiedendomi con gli occhi di chi ne sa troppe: “Ma tu…come mai sei così alta, non sarai mica una pallavolista?”- io lo guardo cercando disperatamente di far scivolare la mia manina fuori dalla sua morsa e sibilo: “No, ho i tacchi ciau!”
“No,non scappare, sarai comunque un metro e settanta come minimo…di che segno sei?”
“Del segno che ti lascerò se non mi molliiii!”
“Ohhh che aggressiva, mi piacciono le donne così, che lavoro fai?mi lasci il numero?”
“Te lo puoi scordare io do i numeri, non li lascio, mi devi mollare!”
SGUISH
Ahhh finalmente la mano si libera ed io corro verso l’uscita ma subito mi si para davanti il compagno del lampione:
“Ehi Cenerentola, dove corri?”
“A fumare per dimenticare!”
“Ma no dai come ti chiami?”
“Nessuno!”
“Originale, io sono(non mi ricordo) son di Roma(unica nota positiva di questo nano da giardino) e faccio il fotografo.”
“Bene io continuo a chiamarmi Nessuno sono di qui e continuo a volermi fumare una sigaretta in santa pace senza che qualcuno debba per forza sentirsi in dovere di tenermi compagnia!”
“Sei veramente antipatica!”
“Tu no, sei solo rompicoglioni!”
Avrei risposto così ma se n’è andato prima peccato!

Bip sms: “Zi, sei a ballare?”
Cazzo è un mago?come ha fatto ad indovinare?
Risposta: “Si ZI, come hai fatto ad indovinare?”
Zi: “Ci sei rimasta zi?me l’hai detto stamattina…”
Bohhhh
“Io proprio non me lo ricordo ma vabbè mi sento spiata lo stesso!”

S’è fatta l’ ora di tornare a casa, anche se non ho sonno, anche se vorrei fare un giro in macchina e andarmi a bere una birretta con Zi che però è già a letto; non son donna da mascherata in discoteca per strusciarmi contro un povero nano da giardino intinto nell’olio di girasole; no, non fa per me, anche se una volta nella vita si può comunque fare, anche se la mente è da un’altra parte, pensa ad altre compagnie, si sente dietro ad un oblò e si annoia un po’.

venerdì 5 marzo 2010

Specchi vuoti o deformanti forse poco performanti



Si è così non so se sia colpa sua e del suo stato d’animo o forse della mia empatia che mi porta sulle sue stesse lunghezze d’onda o più probabilmente sarà perché mi son fermata e specchiandomi ho visto il vuoto.
L’ho sempre saputo in realtà che chi si affanna dietro mille impegni il più delle volte lo fa con lo scopo di non voler rimanere da solo con il proprio essere, perché l’esperienza potrebbe portare alla pazzia, come nel mio caso o alla depressione come nel caso di FT.
Ebbene ieri uscendo dal lavoro ed accorgendomi di un’abulia sempre più pressante iniziai a vagliare i mille modi, da me ormai collaudati , per reprimere questa sensazione di inutilità; a nulla è valsa la luce del sole, il libro, la camminata negli anfratti da me più amati, nulla, tornata a casa non ho potuto far altro che cercare conforto nel sonno, ma purtroppo essendo una persona quasi del tutto insonne, guardando il soffitto, ho iniziato ad almanaccareare sui miei mille castelli, chiaramente senza trovare alcuna soluzione rilevante. Partendo dal presupposto che:
• è sempre colpa mia
Mi son chiesta 3 cose (in realtà molte di più ma volevo utilizzare il n° perfetto per Dante):
*Oddio quella crepa non c’era-divagazione varia ed eventuale causata dall’incuria mia nei confronti del mio pessimo ma unico ed inimitabile appartamento
• Perché non riesco a lasciare un segno nelle persone?(chiaramente non mettendo le mani in faccia, e nemmeno la mano luminescente aliena lasciata dagli extraterrestri di Roswell, quanto un segno umano che rimane nella coscienza di chi mi ha conosciuta).
*Gattaccio smettila di usarmi come swiffer cattura peli, accidenti mi sembra di indossare una pelliccia di ermellino…oddio verrò incoronata proprio come Napoleone!!!-altra inutile digressione.
• ah benissimo l’ha fatto perché sono una persona priva d’ iniziative, perché il weekend lavoro e perché son brutta e poco intelligente ecco perché mi tagliò l’ho capito solo adesso nessuno vorrebbe accanto a sé una persona così, tantomeno una persona che vive in un mondo di “congetture e Confutazioni”.
• non ce la faccio più mi manca la voglia di fare qualsiasi cosa ed ho perso interesse nei confronti della maggiorparte delle cose e persone, perché?

***oh mio Dio che visione mi è passata davanti la scrivania…Bello come ti chiamiiiiii noooo è andato via che disastro…..FRRRR S. ti adoro per il grattino!(Scusate ancora ma scrivendo dall’ufficio ed essendo passato davanti a me l’uomo più bello del palazzo ho dovuto spendere due paroline sia per la visione avuta, che per i grattini che mi fa sempre il mio collega S, che per fortuna mi ha adottata come fossi la sua gatta e mi fa le coccole tutte le volte che passa, son troppo fortunata!)

Conclusione: Visti i punti 1,2,3, giudico E. assolutamente colpevole d’inutilità.
Cosa si può fare in questi casi per combattere questo status depressivo?
Si inizia a chiamare tutta la rubrica telefonica, mandare sms dal sapore dark- nichilisti ad amici che rispondono:”Zi, poeseggi?”,”che belle parole!”e alla fine si arriva alla Mamma…
“Ciao Ma!”
“Ciao E, che succede sei depressa?”
**Cacchio, ha la sfera di cristallo di Baba, le antenne dell’Ape Maya , e la Sapienza del Supremo.
“allora che ti succede, cosa ci fai in casa con una bella giornata così, non è da te!”
“Niente.. ho sonno, voglio riposare!”
“Ok vengo a trovarti!2 minuti e son a casa tua!”
E da lì vi giuro che la vita da nera è passata al rosso perché con gli occhi di mia madre tutto è bellissimo, tutto è positivo , tutto può migliorare.
A parte la religione, che mette in mezzo ogni volta per qualsiasi tipo di problema tu possa avere; lei tira fuori la perla di saggezza evangelica di A.: “tesoro ti senti vuota, avvicinati a Dio, alla madonna ai santi a Gesù vai a Medjugorje e vedrai non sarai mai sola!” In 25 anni non son riuscita a farle capire che son agnostica e per di più nei miei deliri di onnipotenza millanto di essere Dio, in quanto ritengo di aver fatto qualche piccolo miracolo come:
• riuscire a far uscire la Bomba con Cassedy
• Vincere una battaglia che era data per persa ed altri piccolissimi fatti tipo D e T… “Mamma son Dio!”
“Oddio, non essere blasfema, dai, come fai a voler un fidanzato quando casa tua sembra un centro sociale, perché dipingi le pareti a mano e le imbratti con le frasi dei libri, giri che sembri una zingara e millanti di esser Dio, sostenendo fermamente di non voler abitare nella stessa città per più di un anno, e di non voler avere sempre lo stesso lavoro, ma vorresti avere un figlio, figlia mia fai chiarezza e cerca la luce Divina.”
“See maaaaa, la luce divina è quella del fanale nuovo fiammante della mia Twingo…”
***Pausa caffè, in ufficio, che oggi sa di: angolo della stazione sporco!(3 verticale aroma di...)
DRiiiiiiiin
“pronto?”
“Ciao E mnajhwfhwjafj”
“BUahhhh Bru ahahahahahahahahahahahahahah”
Silenzio dall’altraparte della cornetta, mia mamma mi fissa sbigottita mentre mi rotolo per terra dal ridere gridando:
”Ti prego parlamiiiiiii ahahahaha”
TUTUTU
“Era tua fratello?”
Ve l’ho detto è una maga, e mio fratello è la persona più speciale del mondo perché ha capito come farmi ridere sempre!
Mia madre sconvolta dal mio precario equilibrio psichico decide di andarsene prima che arrivi G. che tanto è sempre in ritardo, ed infatti arriva alle 11invece delle 10.
“Ma dove andate?”
“Mamma, storie malate di giri in macchina, per parlare delle nostre inezie!”
“Ma come è possibile!”
“Ma se te lo dico..”
Ed infatti tutta la notte passata a girare a vuoto a parlare dal benzinaio, perché mi piace il profumo di benza quanto ai ragazzi di Bucarest.

Si è così la mia vita è una sit com con le risate finte in sottofondo, e dove prima o poi uno decide di cambiare canale.

mercoledì 3 marzo 2010

Il parrucchiere è un modo per riflettere


Giornata degradante e psicologicamente pesante. Si decide per incontrarsi in piazza fumarsi un paio di sigarette e sfogare tutto il male di vivere che chiude in una morsa il cuore.
Per motivi assai diversi siamo arrabbiate e la nostra mente riesce a formulare solo un pensiero VENDETTA, VENDETTA, VENDETTA.
Passiamo dal negozio di bottiglie solo per immaginare come sarebbe bello entrare, bersi un fiaschetto di chianti ed iniziare a spaccare tutto; ogni mezzo sarebbe lecito, se non fossimo in Italia ma in Giappone, dove, in questi ultimi anni, sono nate un sacco di agenzie che affittano locali arredati con il solo scopo di farli distruggere da persone afflitte da rush d’ira.
Estenuate da mille parole e soluzioni vane, si decide di andare dal parrucchiere; un ambiente enorme tappezzato di specchi ancor più grandi, dalle cornici barocche, sembra di entrare in un salone ottocentesco decadente popolato da giovanissimi parrucchieri che usano uno slang rapper per dialogare ed hanno delle creste da sembrare i cantanti dei Sex Pistols:
“Ciao, c’è tanto da aspettare, per un taglio?”-“Bella lì, se hai pazienza c’è un botto di gente, matranquy c’è posto!”-“Ok!”
Sedute su un divanetto in pelle dall’aria fetish, rimaniamo in silenzio pensando ai “picche” che ci avvelenano. La musica ci culla e sembra tranquillizzarci sussurrando: “passerà è un “due” passeggero, non preoccupatevi”, ma i nostri occhi vacui non sembrano recepire.
Intorno a noi pettinature afro, personaggi che sembrano usciti da video musicali di altri tempi, tu ti guardi allo specchio ma non sei tu, “No quella è una proiezione di come mi vedo io, non sono io, non sono io, non voglio essere io!”-“Ma tutti mi vedono così? Perché mi fissano, cosa vogliono da me? Cosa ho che non va?”- e subito mi viene in mente un passo di un libro letto molto tempo fa – Boys don’t Cry – di Ilja Stogoff : “Mi guardano tutti, come se avessi una tetta pelosa appiccicata sulla fronte!”- probabilmente è solo una mia impressione, proprio come quando guidando inizio a pensare che la macchina dietro mi stia inseguendo e schiaccio sull’accelleratore per scappare.
Le melodie si susseguono soffocate dai phon, i tagli delle forbici e l’acqua, le parole e le risa, il passato bussa alla mia porta facendo entrare S, come in un flashback rivivo il periodo in cui in Russia eravamo coinquilini e condividevamo la quotidianità dal sapore sovietico: lezioni, visite guidate treni d’altri tempi idiomi diversi… si avvicina e mi rendo conto che avevo rimosso il suo volto, il suo modo di parlare di fumare, è diventato piccolo borghese, si vergogna d’inezie come una risata troppo fragorosa per esempio, ma continua ad essere pacato e dolce. Mi rendo conto che attraverso i suoi racconti mi rende partecipe di un modo di vivere a me estraneo, e nella sua voce il presente il passato e le prospettive si confondono rendendo la mia persona ancora più vulnerabile.
“Oh è èil mio turno!”, continuiamo a parlare anche mentre ci massaggiano la testa, viaggi:Quebeck, Estonia, Belgio, Amsterdam tutti abbiamo un frammento per render partecipe l’altro delle nostre avventure anche il pivello che si sta occupando di noi e che intromettendosi nel discorso dice: “Io ad Amsterdam, ci stavo troppo dentro, mi son comprato un orologio troppo space, ci tornerei solo per questo!”.
• “come li vuoi i capelli?”-“fai tu, basta che mi lasci il ciuffo davanti lunghissimo”.
Chiaramente ora sono troppo corti, anche se davanti mi piacciono tantissimo, chi me li ha asciugati era spagnolo, Rubens, con una paura tremenda della fine del mondo che:
“succederà nel 2012, lo so, hai visto che già adesso la terra trema? Io ho paura”- e poi ore a parlare della sua terra, del deserto, della sua famiglia: “dopo 3 anni passati qui, ho bisogno di tornare alle mie radici, e poi se venisse il terremoto, qui è troppo saliscendi- ho paura!”.
“Grazie mille!Ciau!”- “Grazie a te, a presto!”.
Ma quel “a presto” mi sembra una cosa impossibile perché tu te ne vai ed io purtroppo continuo a rimanere ferma, e come una partita a scacchi e son il Re in scacco matto.
Dedicato a T.T.

lunedì 1 marzo 2010

fanali rubati




Alla fine di una giornata passata all'ikea, per altro dopo 6 ore in ufficio fa piacere, di Sabato pomeriggio, quando praticamente tutto il mondo decide di andare a fare i giochi senza frontiere proprio lì dentro, stipati come sardine cieche che s'aggirano prive di scopi in quest'acquario arredato, lottando per la supremazia su gli oggetti più inutili, per non so quale recondita ragione(no lo so per semplice culo!)trovo parcheggio proprio davanti al portone(quando invece ci son giorni in cui il primo posteggio disponibile è al confine tra Serbia e Kosovo!)urletti orgasmici per celebrare il momento mi accompagnano a casa inconscia di ciò che sarebbe avvenuto...

Domenica

La mia macchina è sfregiata!Cazzo mi hanno rubato un fanale “NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO, a morte tutti!” e per la prima volta in 25 anni con chi vado a prendermela?con i pivelli che tutta la notte fanno gli splendidi al pub sotto casa mia!(io odio il Placet, ci sarò andata al massimo 2 volte e per sbaglio!)
Ho iniziato ad inveire imprecare verso di loro perchè:
-Casinari (e io son la prima quindi dfa che pulpito...)
-Ubriaconi(e io son alcolizzata per eccellenza...)
-Drogati(tutti pensano che io mi fgaccia di coca perchè faccio troppe cose e sembro sempre in acido, colgo l'occasione per rassicurarvi - son così di natura, seguo un non so che di mistico...che mi parla.. ho le prove)
Naturalmente alla fine dei conti me la son poi presa con il capro espiatorio di questo periodo,è colpa sua sempre e solo sua “EATER é TUTTA COLPA TUA MALEDETTO...”così impari a dirmi certe cose e poi giustificarti dicendo: “Ma io te l’ho detto solo per provocarti!” “SOLO PER PROVOCARMI???”, quando:
1)Non ne ha il diritto, in quanto non stiamo insieme, ci vediamo saltuariamente e la situazione ormai non è delle migliori!”
2)Non ti devi impicciare, dei fatti miei per il motivo sopra citato e anche perché ti avevo tagliato, vabbè con poca convinzione…ma l’intento va premiato!
3)Mi hanno rubato il fanale e sicuramente sei tu perché abbiamo litigato, IMPICCATI!
“Vostro onore lo so, non è una prova ma questo è un processo agli intenti e quindi Vale!”
Alè la Fatwa è stata correttamente inviata!

Comunque mille giri per trovare un altro fanale per la mia auto del '94 per poi trovarlo sotto casa mia.
Per montarlo ci ho messo 80 anni per la vita, ma adesso la mia twinghina è come nuova!!!”PARE NA FAVOLAAAA!"
Ah...tranquilli non l'ho rubato per sta volta ho fatto la persona come si deve!
Comunque il weekend tutto sommato non è stato male.

Lunedì




Gira, gira, gira con mio padre la mattina per far si che i dissapori maturati vengano a zero, ce l’ho quasi fatta, o almeno gli insulti presi non son stati poi molti, a parte: “Vai parti, così vai a rompere le scatole altrove”, ma quello ormai è quotidiano “Bene Velle!”

Una sigaretta sul mare con l’Amore Mio, per farmi venir voglia di San Pietroburgo e dimenticare la litigata con Eater:
qualcuno potrebbe spiegarmi perché io, che non ho mai litigato con le persone con le quali mi son frequentata, mi debba trovare a discutere in continuazione con una persona con la quale non vi è una relazione ufficiale? È assurdo, se tutto è nato come passatempo, in accordo di entrambi firmato e controfirmato a Maastricht, per far si che non sorgessero “Nasse” di alcun genere, perché dopo quasi 4 mesi ci ritroviamo a questi punti?e soprattutto perché non è per nulla facile smettere? Le precedenti frequentazioni nascevano e finivano senza batter ciglio, senza urla né colpo ferire…(a parte a Giugno…ma vabbè) questa che non è nulla invece mi sta procurando solo fastidi (no vabbè ultimamente, prima non era così).
E per quanto mi possa impegnare a mettere il famoso:“THE END” senza rancore, né rabbia, ma solo la voglia di ritornare gli amici di un tempo, non si riesce.
Perchèèèèèè?????La soluzione nell’enigmistica del 1 Aprile!

domenica 28 febbraio 2010

L’ombelico del mondo




Giornata uggiosa, cielo bianco e talmente basso che sembra palpabile, con una pioggia talmente fine da sembrare vapore, mi vien da pensare che invece di star qui, incollata ad una scrivania a gestire reclami, più o meno fondati, di clienti inviperiti, mi piacerebbe essere a letto col gatto al mio fianco ed il dito inserito nel suo ombelico, cosa che lo rende abulico per eccellenza e lo fa immergere in un brodo di giuggiole senza fine, e che mi permette di fare delle iperbole di pensiero inimmaginabili.
Come ieri sera a ricordare cose che sembravano rimosse, a rincorrere treni del passato che viaggiano solo sui binari neuronali del nostro cervello.
Ricordi allora il rumore della metro B di Roma mentre tu eri sul letto di tua madre con le gambe attaccate alla parete a far la candela e a sentire il solletico della carta da parati in fibra, oppure il colore del cielo di San Pietroburgo quella domenica di fine Luglio passata a cercare regali al mercato militare.
Alla memoria poi subentra la ragione che inizia a domandarsi i perché più inutili:
-su 6.801.400.000 abitanti qualcuno starà facendo la stessa cosa fatta da me?
-perché non ho capito ninna nanna di palanciuk?
-ma Lui adesso cosa starà facendo contando che nel suo spicchio di meridiano è 2 ore più avanti?la sua vita percepirà sicuramente qualcosa di diverso dalla mia…se si perché?
Quesiti di tale portata affollano la mia mente inesorabilemente, ecco perché mi reputo una persona impegnata, o forse no, mah chissà.
Se fossi un gatto avrei la libertà di passare tutta la mia giornata ponendomi questo genere di domande e invece..son costretta a rispondere a reclami ben diversi tipo:
non voglio pagare la suoneria che ho scaricato perché quello che canta non è veramente Gigi D’alessio come credevo, mi avete fregato
Ahhh ma allora c’è qualche altro suonato perditempo a sto mondo!
E la mia mano immersa nel pelo candido del mio gattone si rilassa, ma solo lei, mentre l’altra gattina bambolina è in calore e percorre il corridoio invocando chissà chi “fruuu, fruuuu, Miooo Miuuu”!Povera amore mio non c’è nessuno, e Borges cerca di intricarmi ancor di più le meningi con i suoi racconti surreali che scombussolano i capisaldi del mio essere insinuando la visione trogloditatra tutte quelle da me ormai vagliate…uh come vorrei esser un’immortale troglodita, anzi no io vorrei essere Omero inconscia di esserlo, e forse lo sono!”
A voi l’ardua sentenza.
Meglio lavorare 100 giorni di domenica che tutta la vita nei giorni feriali, ah che massima.